A Montegranaro si attraversa la strada da impavidi temerari:
le strisce pedonali spesso sono quasi invisibile e, di notte. Non c’è né un’opportuna
illuminazione né un cartello luminoso che presegnali l’attraversamento pedonale.
Del resto, anche quando le strisce sono ben visibili, sono pochi gli
automobilisti che le rispettano e gli stessi pedoni ti guardano strano, con sorpresa,
se ti fermi per farli passare come previsto dal Codice. La conseguenza è che
ogni tanto qualcuno finisce sotto una macchina, come riportato anche
recentemente dalle cronache.
È così anche davanti alle scuole rosse. Recentemente la
scuola elementare capoluogo è stata potenziata, nel senso che le aule sono
state riempite, se non tutte, quasi, dai ragazzi delle medie trasferiti in
attesa di sapere se l’edificio di via Martiri d’Ungheria sarà da buttare giù o
solo da mettere in sicurezza. È cresciuto il numero dei ragazzi, quindi, e con
esso l’esposizione degli stessi al rischio di attraversare la strada in un
luogo selvaggio e inospitale per i pedoni.
Una volta c’erano i “nonni vigile”. Una volta c’erano i
vigili non nonni ma con la divisa. Insomma, una volta c’era qualcuno che aiutava
i ragazzi ad attraversare, all’entrata e all’uscita di scuola, quando arrivano
i pulmini, quando è l’ora di punta e il caos è tanto e potenzialmente molto
pericoloso. Oggi non più, nemmeno ora che, ad attraversare la strada, ci sono
molti più bambini di quanti ce ne fossero un paio di mesi fa. È lo stesso senso
di responsabilità che ha mandato a scuola i ragazzi in un edificio non sicuro per
due anni e passa, dopo il terremoto. È lo stesso senso di responsabilità che fa
linciare e indicare come sciacallo (parola di vicesindaco) chi denunci il fatto
che forse bisognerebbe prestare maggiore attenzione alla sicurezza.
Luca Craia