Il dado è tratto: il Presidente Ceriscioli ha dichiarato
guerra al Governo Conte. Questo è il testo dello scarno comunicato stampa
diramato oggi dalla Regione Marche.
«Il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli,
ha firmato questa mattina il ricorso per illegittimità costituzionale del
cosiddetto Decreto Genova, convertito in legge, nella parte che toglie l’intesa
tra le Regioni colpite dal sisma e lo Stato, per tutti gli atti del Commissario
straordinario. “Noi vogliamo affermare un diritto che riteniamo spetti ai
nostri cittadini. Il governo ha fatto questa scelta, a nostro giudizio
sbagliata, e confidiamo che la Corte Costituzionale riconosca l’illegittimità
di questo atto – spiega il presidente Ceriscioli –. La legge non rispetta la
Costituzione perché non prevede l'intesa con le Regioni su materie concorrenti,
come previsto dagli articoli 117 e 118 che sanciscono il principio di leale
collaborazione tra istituzioni. E’ impossibile ricostruire senza la
partecipazione dei territori, noi crediamo che questo percorso vada fatto
insieme”».
Dopo due anni di immobilismo, bastone tra le ruote,
insulti ai terremotati (“gentaglia” furono definite due rappresentanti in visita
al Consiglio Regionale dall’Assessore Casini), nastri tagliati per casette fradice, non si dimostra il minimo pudore e si fa
avanti a testa bassa per affermare un diritto che non è affatto “dei cittadini”,
come afferma Ceriscioli, quanto un punto di principio politico per ribadire
quanto si è distanti ad Ancona dalla realtà del territorio, specie di quello
lontano da Pesaro. È un’iniziativa vergognosa che va ad aggiungersi a una lunga
serie di azioni compiute dagli amministratori regionali che hanno portato le
Marche a essere la Regione in cui l’emergenza post-sisma, comunque disastrosa ovunque,
è stata la peggiore. In ogni caso, la presa di posizione di oggi creerà ulteriori problemi generando un solco a dividere il Governo dalla Regione. Un colpo di genio.
Luca
Craia