lunedì 15 ottobre 2018

Blitz dei Carabinieri coi cani antidroga nella “medina” di Montegranaro. Supporre l’integrazione è irrealistico.


Sono entrati in una abitazione occupata da Marocchini e ci sono rimasti per almeno tre ore, i Carabinieri di Montegranaro, con successivo intervento anche dei cani antidroga. Siamo nel centro storico, in quello che qualcuno, con un paragone azzardato, ha acostato a una Medina. Cosa abbiano trovato non lo so, suppongo lo leggerete a breve sulle cronache. A me interessa fare un altro ragionamento.
Parto, però, dal ringraziare l’Arma dei Carabinieri che, con questi interventi, rende più sicuro un posto come il centro storico di Montegranaro che sta diventando sempre più degradato e potenzialmente pericoloso. Poi passo ad analizzare i fatti, fatti che sono piuttosto consueti nel quartiere antico, fatti che parlano di una sacca di criminalità che ha eretto domicilio nel luogo più dimenticato del paese, in un luogo in cui il degrado è ormai assodato e sostanzialmente accettato, se non ufficialmente, di fatto, con mancati interventi, con una politica miope e ipocrita, con un atteggiamento che finge di intervenire ma in realtà tollera e lascia che le cose degenerino senza opporsi in alcun modo.
È una situazione in involuzione costante ed esponenziale che vede la popolazione straniera del centro storico, sempre più numerosa e prevaricante nei confronti degli autoctoni, assumere sempre più spesso comportamenti al di fuori della legalità. Questo avviene dopo anni di convivenza più o meno pacifica, con un deterioramento dei rapporti tra Italiani e stranieri dovuto al fatto che, tra questi ultimi, quelli venuti a crearsi un futuro e a migliorare il loro status sociale se ne sono andati con la crisi del settore calzaturiero, lasciando spazio a gente che vive di situazioni estranee alle leggi.
Una situazione che è innegabile, almeno per chi la vive quotidianamente e non riesce più a tollerarla, ma che sembra sconosciuta e assolutamente di nessun interesse per chi vive altrove e prende decisioni, fa le scelte o, semplicemente, vuole promuovere un’idea di integrazione che esula dalla realtà e dalla sostenibilità della stessa. Solo ierI si sono chiuse le porte di una mostra che paragonava il centro storico di Montegranaro a una medina, un’iniziativa che marcatamente segna la non conoscenza della realtà, la distanza dalla stessa, il voler imporre un sistema culturale che non ci fa i conti.
Tutto questo è pericoloso perché abbandona l’intervento, lascia gli abitanti a combattere una battaglia per la sopravvivenza culturale che è persa in partenza, il cui unico esito potrà essere l’abbandono del centro storico da parte degli autoctoni e la sua trasformazione in qualcosa di non più controllabile, sulla falsariga dell’Hotelhouse. In tutto questo il lavoro incessante delle forze dell’ordine rischia di diventare inutile perché, se la questione culturale si evolve in questo senso, il destino del centro storico è segnato.

Luca Craia