Si è spenta domenica sera verso le 22, la luce nelle case,
nelle stalle e in ogni altro luogo ancora vivo di Ussita, comune distrutto dal
terremoto e oramai avviato verso una palese desertificazione pilotata di cui anche
questo episodio è un elemento, se non provante, almeno fortemente indiziale. Si
è spenta la luce, dicevamo, ma si è spento anche tutto il resto, e quando dico
tutto il resto intendo proprio tutto il resto, perché nelle SAE ogni cosa
funziona con l’elettricità. Questo è da tenere in considerazione perché anche i
riscaldamenti sono elettrici.
La corrente è tornata il mattino dopo, verso le otto. Sono
circa dieci ore di blackout totale e continuativo. Dieci ore che hanno creato
forti disagi ai pochi residenti rimasti e alle aziende agricole superstiti.
Dieci ore senza corrente, a settembre, sono un bel problema. Dieci ore senza
corrente, in inverno, fanno i morti. Perché in inverno, a Ussita, le
temperature sono rigidine e se, dentro una SAE, si spengono i riscaldamenti, si
fa presto ad andare sotto zero dentro casa, e anche di molto. Così come si fa
presto a far morire di freddo qualche capo di bestiame, quando si spegne un
termoconvettore in una stalla e lo facciamo ripartire dieci ore dopo.
Il Comune di Ussita produce la propria corrente ma non la
gestisce, almeno non più, La gestione è affidata a una ditta esterna, la ASSEM,
che ha assorbito anche il personale che una volta lavorava per il Comune. Domenica
c’era una persona reperibile ma abita lontano, perché non gli hanno dato la
SAE, e quindi ci ha messo tempo per arrivare. Anche il Caposervizio non abita a
Ussita. Del resto, a Ussita, sono rimasti davvero in pochi, ne hanno fatti
rimanere davvero pochi. Il risultato di tutto questo, e anche di un guasto
probabilmente difficile da riparare, è stato di avere una decina di ore di blackout
che, nella brutta stagione, possono essere dieci ore di autentico inferno. E anche
questo può servire ad abbattere le persone e far venir meno quella strana
voglia di rimanere che questi cocciuti montanari hanno.
Luca Craia
Foto: Elettricista Fai Da Te