venerdì 21 settembre 2018

Terremoto: l’ira di Pasqui. Se si fosse fatto come a Genova, il Centro Italia sarebbe già ripartito.

È infuriato, Gianluca Pasqui, Sindaco di Camerino. È tanto infuriato che non trattiene la sua rabbia e la affida al suo profilo Facebook con un post stringato ma chiarissimo: “sto andando a Roma e sono arrabbiato, molto arrabbiato. Perchè nel Centro Italia ci sono 138 Genova che se avessero potuto contare su un decreto così oggi sarebbero già in parte ricostruite”.
Pasqui si è arrabbiato leggendo sui giornali che, a Genova, al commissario per l’emergenza saranno garantiti poteri straordinari e che, per agire velocemente ed efficacemente, saranno assunte cinquecento persone. Tutto giusto, tutto sacrosanto, ma perché a Genova sì e nelle aree terremotate del Centro Italia no? Non è un giochino puerile, come potrebbe sembrare. Non è una gara a chi è più disgraziato o a chi ha più diritto a essere aiutato. È la constatazione che esistono diversi pesi e misure, diverse entità di emergenza la cui valutazione non sta nella dimensione del disastro, bensì risiede in altri fattori che sembrano imperscrutabili, ma che devono esistere, altrimenti non c’è spiegazione per un trattamento così difforme.
E qui una spiegazione possiamo darcela, ancora una volta, tirando in ballo la nostra teoria della desertificazione programmata. Non puoi desertificare Genova. Genova la devi far ripartire, anche in fretta. Il Centro Italia è un’altra cosa, quello lo puoi desertificare, e con profitto.

Luca Craia