La situazione a Lido Tre Archi si sta facendo insostenibile:
una banda di Senegalesi, pare legata a un personaggio di spicco della malavita
locale, senza un motivo noto, almeno al momento, ieri sera sono scesi in strada
e hanno dato fuoco ad alcune vetture parcheggiate in prossimità di uno dei
complessi di Lido Tre Archi. Non contenti hanno bloccato una vettura che
transitava sul ponte di collegamento con Porto Sant’Elpidio e, dopo aver
minacciato il conducente con un coltello alla gola, lo hanno rapinato. Si
tratta di un turista del nord Italia. Gli autori del crimine sono ancora a
piede libero (fonte Il Resto del Carlino).
È la dimostrazione che la situazione, a Lido Tre Archi, sta
andando fuori controllo e che la soluzione pensata, quel famoso progetto di
inclusione sociale, il cui finanziamento è appena stato sospeso da una
votazione pressochè unanime del Senato, probabilmente non è che un palliativo.
Non si può certo pensare di limitare la portata di fenomeni criminali così
importanti e, soprattutto, ormai così radicati con qualche impianto sportivo e una
videosorveglianza che ci mostra il reato commesso ma non permette di
intervenire in tempo reale.
Il punto è che qui servono interventi legislativi seri, che
consentano la repressione dei reati in maniera efficace e certa. Al momento
neanche il nuovo governo sembra indirizzato su questa strada. Da qui è facile
considerare che forse la sospensione dei fondi non è poi questa tragedia:
speriamo ci sia modo di pensare a qualcosa di ben più concreto perché Tre Archi
sta diventando un problema serio come e forse più dello stesso Hotel House.
Luca Craia