Comunicato integrale
L'Italia è
costretta a prendere atto che l'Europa oggi ha perso una buona occasione: in
materia di immigrazione non è riuscita a battere un colpo in direzione dei
princìpi di solidarietà e di responsabilità che pure vengono costantemente
declamati quali valori fondamentali dell’ordinamento europeo.
Nel corso
della riunione convocata d’urgenza dalla Commissione Europea e che si è appena
conclusa non è stato dato alcun seguito alle Conclusioni deliberate nel corso
dell’ultimo Consiglio Europeo di fine giugno. Anzi. Da parte di alcuni Stati è
stato proposto un passo indietro, suggerendo una sorta di regolamento di
Dublino “mascherato”, che avrebbe individuato l’Italia come Paese di approdo
sicuro, con disponibilità degli altri Stati a partecipare alla redistribuzione
dei soli aventi diritto all’asilo, che notoriamente sono una percentuale minima
dei migranti che arrivano per mare.
Eppure è
noto a tutti che l’Italia sta gestendo da giorni, con la nave Diciotti, una
emergenza dai risvolti molto complessi e delicati.
Ancora una
volta misuriamo la discrasia, che trascolora in ipocrisia, tra parole e fatti.
Bene. Se
questi sono i “fatti” vorrà dire che l’Italia ne trarrà le conseguenze e, d’ora
in poi, si farà carico di eliminare questa discrasia perseguendo un quadro
coerente e determinato d’azione per tutte le questioni che sarà chiamata ad
affrontare in Europa.