Le dichiarazioni di intento, nell’accingersi a votare
la fiducia al nuovo governo Conte, sono state tutte molto rassicuranti: l’opposizione
tutta, da destra a sinistra, ha dichiarato la volontà di fare opposizione
costruttiva. Bello, entusiasmante, direi, perché l’opposizione ha un ruolo
fondamentale nel meccanismo democratico: controlla, pungola, indirizza con la
propria azione le scelte di governo. Questo ruolo viene espletato quando l’opposizione
è credibile, quando è concreta, quando si basa sui fatti.
Dopo le dichiarazioni, sono seguite le azioni. E le azioni
fanno cadere le braccia. Giornalisti avvelenati che si scagliano contro ogni
stupidaggine, addirittura che inventano casi che non ci sono, come il mancato
intervento del Governo sull’omicidio dell’immigrato in Calabria, indicato fin
da subito dalla stampa come fatto delittuoso di origine razzista e poi
rivelatosi un crimine ordinario, per quanto ignobile, inquadrabile in una
guerra tra poveri in cui la sinistra stessa, al governo per anni, ha enormi
responsabilità.
I politici, dal canto loro, fanno a gara a chi la
spara più grossa, tra i vari improperi di Del Rio e le battute da quattro soldi
del solito menestrello Renzi. Una qualità bassissima, infima, alla faccia della
costruttività.
Sui social il quadro è avvilente: i tifosi del PD
sputano veleno su ogni virgola, su un’inquadratura, una foto, sui calzini di Salvini
come sui bisbigli tra Di Maio e Conte. C’è una rabbia vibrante, tra i fan di
Renzi & Co. ma anche tra gli ultimi sopravvissuti della sinistra vera, che
si taglia col coltello, una rabbia che offusca le menti e fa dire e fare cose
che, a chi la lucidità l’ha mantenuta, paiono infantili, ridicole. Solo che c’è
poco da ridere, perché se l’opposizione si baserà su questa fuffa, sarà come se
non ci fosse. E questo non è un bene per nessuno, nemmeno per la maggioranza.
Luca Craia