Dal "Corriere Adriatico" del 27 giugno 2018 |
Il titolo del Corriere Adriatico di oggi è, per chi
si occupa, per quanto a livello associazionistico, di turismo da anni come
faccio io, un titolo entusiasmante: una bella iniziativa di Marca Fermana, che
si riscuote dopo anni di torpore e propone un pacchetto di scambio turistico
tra costa ed entroterra che, se funziona, potrebbe essere la chiave per
lanciare turisticamente il Fermano come meta non soltanto dell’antico quanto
strascicato turismo di villeggiatura balneare, settore che, anche a causa dell’imperizia
di amministratori e operatori, sta battendo colpi da anni, ma anche e
soprattutto di quel turismo a tutto campo che spazia dalla cultura allo svago
passando per l’enogastronomia.
Marca Fermana prenderà i turisti dalla costa con dei
bus navetta e li porterà fino alle pendici dei Sibillini. Lo farà grazie a un
accordo con diverse strutture ricettive, proponendo otto itinerari specifici,
quattro lungo la Valtenna e quattro lungo la Valdaso, e andando a toccare
piccoli comuni interni, autentici scrigni di tesori culturali e artistici quali
Amandola, Falerone, Montappone, Massa Fermana, Montegiorgio, Torre San
Patrizio, Servigliano, Belmonte, Ortezzano, Monte Rinaldo, Santa Vittoria in
Matenano, Montelparo, Smerillo, Monteleone, Montefalcone, Monsampietro e Monte
Giberto.
Una delle iniziative turistiche di Arkeo |
È una buona iniziativa, una strada che ho sempre ritenuto
da percorrere tanto che, nel 2012, organizzammo come Arkeo la stessa cosa, in
collaborazione con l’Assessore al Turismo del Comune di Montegranaro che, all’epoca,
era Salvatore La Porta. La cosa ebbe un ottimo successo e riempimmo Montegranaro
di gente. Ritengo quindi che sia ottima cosa e che, anche qualora non avesse
successo al primo colpo, vada proseguita e potenziata nel tempo perché il
territorio fermano ha tantissimo da offrire ai turisti del ventunesimo secolo,
ma non lo promuove a sufficienza. Questo è un ottimo metodo di promozione.
Peccato che Montegranaro non partecipa e non si
capisce perché: Montegranaro può benissimo essere inserita nel novero dei
Comuni che partecipano all’iniziativa, potendo proporre, oltre ai tesori di San
Serafino e a un centro storico, per quanto massacrato, comunque molto godibile,
l’ecclesia di Sant’Ugo. Il fatto che Montegranaro non partecipi all’iniziativa,
nonostante abbia sprecato soldi per anni in altre proposte di Marca Fermana
decisamente meno incisive e il cui insuccesso è stato palese, con l’assenza
pressochè totale di partecipazione. Questa invece sembra essere un’ottima idea,
e Montegranaro non c’è. Si direbbe la resa dell’Assessorato al Turismo gestito
da Giacomo Beverati.
Turisti a Montegranaro grazie ad Arkeo |
Ho organizzato iniziative analoghe, in autonomia, per
anni e ho portato, coadiuvato dagli amici di Arkeo, centinaia di persone a Montegranaro.
Quando Beverati si insediò, nell’ormai lontano 2014, proposi a lui di
collaborare per mettere in campo progetti di questo tipo, mettendo a
disposizione la mia piccola ma, credo, significativa esperienza. Beverati,
però, preferì affidarsi ad altri, chiedendo a me di mettere a disposizione il
mio know how con realtà fondamentalmente concorrenti, le quali non hanno mai
nascosto ostilità nei confronti della mia associazione. Ovviamente ogni ipotesi
di collaborazione naufragò sul nascere. Quello che è accaduto dopo è storia.
Dal canto mio ho progressivamente rallentato l’azione, anche perché senza la
collaborazione con l’Ente pubblico, si riesce a lavorare male e collaborare con
un Comune che, quando va bene, minaccia di toglierti le chiavi di Sant’Ugo e
quando va male minaccia di querelarti, non è una cosa semplice.
Ma le occasioni di fare da solo, per Beverati, ci
sono state. Come questa. Ma, a quanto pare, non l’ha colta. Evidentemente il
turismo non fa per noi, almeno finchè governa questa Amministrazione Comunale.
Luca Craia