mercoledì 27 giugno 2018

Marca Fermana porta i turisti nell'entroterra ma Montegranaro getta la spugna: il turismo non fa per noi, almeno per questa Amministrazione.

Dal "Corriere Adriatico" del 27 giugno 2018

Il titolo del Corriere Adriatico di oggi è, per chi si occupa, per quanto a livello associazionistico, di turismo da anni come faccio io, un titolo entusiasmante: una bella iniziativa di Marca Fermana, che si riscuote dopo anni di torpore e propone un pacchetto di scambio turistico tra costa ed entroterra che, se funziona, potrebbe essere la chiave per lanciare turisticamente il Fermano come meta non soltanto dell’antico quanto strascicato turismo di villeggiatura balneare, settore che, anche a causa dell’imperizia di amministratori e operatori, sta battendo colpi da anni, ma anche e soprattutto di quel turismo a tutto campo che spazia dalla cultura allo svago passando per l’enogastronomia.
Marca Fermana prenderà i turisti dalla costa con dei bus navetta e li porterà fino alle pendici dei Sibillini. Lo farà grazie a un accordo con diverse strutture ricettive, proponendo otto itinerari specifici, quattro lungo la Valtenna e quattro lungo la Valdaso, e andando a toccare piccoli comuni interni, autentici scrigni di tesori culturali e artistici quali Amandola, Falerone, Montappone, Massa Fermana, Montegiorgio, Torre San Patrizio, Servigliano, Belmonte, Ortezzano, Monte Rinaldo, Santa Vittoria in Matenano, Montelparo, Smerillo, Monteleone, Montefalcone, Monsampietro e Monte Giberto.
Una delle iniziative turistiche di Arkeo
È una buona iniziativa, una strada che ho sempre ritenuto da percorrere tanto che, nel 2012, organizzammo come Arkeo la stessa cosa, in collaborazione con l’Assessore al Turismo del Comune di Montegranaro che, all’epoca, era Salvatore La Porta. La cosa ebbe un ottimo successo e riempimmo Montegranaro di gente. Ritengo quindi che sia ottima cosa e che, anche qualora non avesse successo al primo colpo, vada proseguita e potenziata nel tempo perché il territorio fermano ha tantissimo da offrire ai turisti del ventunesimo secolo, ma non lo promuove a sufficienza. Questo è un ottimo metodo di promozione.
Peccato che Montegranaro non partecipa e non si capisce perché: Montegranaro può benissimo essere inserita nel novero dei Comuni che partecipano all’iniziativa, potendo proporre, oltre ai tesori di San Serafino e a un centro storico, per quanto massacrato, comunque molto godibile, l’ecclesia di Sant’Ugo. Il fatto che Montegranaro non partecipi all’iniziativa, nonostante abbia sprecato soldi per anni in altre proposte di Marca Fermana decisamente meno incisive e il cui insuccesso è stato palese, con l’assenza pressochè totale di partecipazione. Questa invece sembra essere un’ottima idea, e Montegranaro non c’è. Si direbbe la resa dell’Assessorato al Turismo gestito da Giacomo Beverati.
Turisti a Montegranaro grazie ad Arkeo
Ho organizzato iniziative analoghe, in autonomia, per anni e ho portato, coadiuvato dagli amici di Arkeo, centinaia di persone a Montegranaro. Quando Beverati si insediò, nell’ormai lontano 2014, proposi a lui di collaborare per mettere in campo progetti di questo tipo, mettendo a disposizione la mia piccola ma, credo, significativa esperienza. Beverati, però, preferì affidarsi ad altri, chiedendo a me di mettere a disposizione il mio know how con realtà fondamentalmente concorrenti, le quali non hanno mai nascosto ostilità nei confronti della mia associazione. Ovviamente ogni ipotesi di collaborazione naufragò sul nascere. Quello che è accaduto dopo è storia. Dal canto mio ho progressivamente rallentato l’azione, anche perché senza la collaborazione con l’Ente pubblico, si riesce a lavorare male e collaborare con un Comune che, quando va bene, minaccia di toglierti le chiavi di Sant’Ugo e quando va male minaccia di querelarti, non è una cosa semplice.
Ma le occasioni di fare da solo, per Beverati, ci sono state. Come questa. Ma, a quanto pare, non l’ha colta. Evidentemente il turismo non fa per noi, almeno finchè governa questa Amministrazione Comunale.

Luca Craia