Salvini rischia tantissimo: se dice no all’ultima proposta
di Di Maio, l’ultima possibilità di dare all’Italia il cosiddetto “governo del
cambiamento” rischia di giocarsi il consenso che si è abilmente guadagnato in
questi ultimi mesi. Salvini è stato fin qui abilissimo: si è liberato
elegantemente di Berlusconi (e speriamo persegua questa strada) e ha acquisito
prestigio e credibilità, ma soprattutto ha conquistato elettorato, tanto. Solo
che quell’elettorato vuole il Governo, non capirebbe una mossa che porti a
nuovi mesi di nulla, di incertezza e di innegabili danni. Per questo Salvini deve
stare attento: andare alle elezioni potrebbe rafforzare il suo partito ma
potrebbe anche fare l’effetto contrario.
Sono le ultime ore decisive: anche il Quirinale
sembra propenso a rivalutare la proposta del governo giallo-verde. E ci
mancherebbe altro: è l’occasione per mettere una pezza sull’immane stupidaggine
fatta domenica scorsa. Salvini dovrà ingollare il rospo di spostare Savona ad
altro dicastero, cosa tutto sommato ammissibile, vista la posta in gioco. Mattarella
ha già fatto il suo mea culpa, anche dietro l’ammorbidimento di Di Maio che,
pur avendo fatto una mezza figuraccia con la storia della messa in stato di
accusa, ha saputo poi utilizzarla per trattare col Colle. Ora il pallino ce l’ha
in mano Salvini. E da come lo gioca consegue il futuro del suo partito ma
soprattutto dell’Italia.
Luca Craia