Sempre più stupefacente e incomprensibile l’atteggiamento
della Provincia di Fermo sulla sicurezza degli edifici scolastici dopo che il
crollo del tetto di una porzione del fabbricato storico dell’Istituto Montani è
crollata la scorsa settimana, fortunatamente senza fare vittime. Ora arriva la
notizia che l’ente provinciale, proprietario degli edifici che ospitano le
scuole superiori, ha chiesto hai “sindaci competenti” di sospendere le attività
didattiche per il tempo necessario a una ditta specializzata di controllare
accuratamente la staticità degli stabili. In particolare, si punta l’attenzione
su quelli più antichi: il Liceo Classico “Annibal Caro”, il Conservatorio di
musica “G. B Pergolesi”, il Convitto “Montani”, tutti di Fermo, e l’Istituto
Alberghiero “Tarantelli” di Sant’Elpidio a Mare.
Provvedimento più che giusto, visto che, come ricorda
giustamente la Presidentessa Canigola, “la Provincia di Fermo ha da sempre a
cuore la sicurezza dei ragazzi” come è giusto che sia. Solo che viene da
domandarsi perché questi controlli accurati non siano stati fatti prima di
rimandare a scuola i ragazzi, dopo il terremoto. Perché i controlli ci sono
stati ma, evidentemente, non sono stati così accurati. E quindi l’affermazione
della Presidentessa Canigola dei giorni scorsi, secondo la quale le scuole
sarebbero sicure non è veritiera: se le scuole fossero sicure non ci sarebbe
bisogno di sospendere le lezioni e andare a effettuare nuovi controlli.
Mettiamoci d’accordo, perché mi pare che si abbiano idee piuttosto confuse.
Luca Craia