Si è ritenuto, in tempi recenti e vista la crisi
progressiva del centro storico, di affidare una delega specifica a un
assessore, evidentemente per avere un monitoraggio più dettagliato della
situazione e poter mirare maggiormente agli interventi da mettere in campo. Un
primo approccio di questo tipo fu dato dall’Amministrazione Gismondi che
individuò in Mauro Lucentini la persona deputata a questo compito. In realtà
Lucentini non aveva un assessorato ma soltanto la delega per il centro storico.
Con l’Amministrazione Mancini, invece, si è creato un vero e proprio
assessorato, affidato a Giacomo Beverati, che avrebbe dovuto portare a
soluzioni concrete. Alla prova dei fatti va detto che l’idea si è dimostrata
inefficace.
Il problema consiste nell’approccio, che è sbagliato.
I problemi del centro storico vanno affrontati da uffici che abbiano i mezzi
per intervenire in maniera concreta, mentre all’assessorato di Beverati è
sempre stato dato un portafoglio estremamente esiguo, almeno per ciò che
riguarda la delega specifica per il paese antico. In questo modo le politiche
messe in campo dall’assessorato sono risultate tardive e di scarso impatto, non
avendo mezzi finanziari e uffici specifici che se ne potessero occupare.
Diverso sarebbe stato se, a programmare interventi nel centro storico, fosse
stato l’Assessorato ai Lavori Pubblici e all’Urbanistica, assessorato che
dispone di mezzi economici ben diversi e di peso politico superiore, nonché dell’Ufficio
Tecnico Comunale.
Per questo ritengo superato il concetto di
assessorato al centro storico e auspico che tutte le forze politiche che scenderanno
in campo per le elezioni amministrative del 2019 indirizzino gli inteventi
volti a risolvere l’annoso problema direttamente all’assessorato ai Lavori
Pubblici e all’Urbanistica, coinvolgendo, ovviamente, gli altri assessorati nelle
problematiche più specifiche al sociale e alla cultura. Il centro storico
necessita prima di tutto di interventi strutturali e di investimenti, e l’Assessorato
specifico, fino a oggi, non è stato mai messo nelle condizioni di avere mezzi
adeguati in questo senso. Quindi è ovviamente necessario porre la soluzione
della questione “centro storico” come prioritaria già dai programmi elettorali,
per poi passare agli interventi reali realizzati con i mezzi e le forze che
solo un assessorato più pesante può mettere in campo.
Luca Craia