venerdì 6 aprile 2018

Crocifisso delle Anime Sante: presto la riposizione nella Cappella del Cimitero.


Ultimato ormai da qualche settimana il restauro del Crocifisso della Cappella delle Anime Sante, del cimitero di Montegranaro, ora si sta lavorando per poterlo riposizionare nella stessa cappellina, rendendo la stessa più sicura. La piccola struttura, infatti, necessita di alcuni lavori di miglioria, onde evitare che, come accaduto in passato, insetti e altri animali possano entrare e intaccare l’integrità della scultura appena riportata al suo antico splendore. Per questo l’Assessorato alla Cultura guidato da Giacomo Beverati, di concerto con l’Ufficio Tecnico Comunale, ha predisposto la realizzazione di un apposito infisso in cristallo temperato che si aggiunga a quello già esistente, nonché la sistemazione delle aperture superiori e la ripulitura generale del vano, in modo di poter accogliere di nuovo e nel migliore dei modi la preziosa opera. Il tutto richiederà dei tempi relativamente brevi e si pensa di poter riposizionare il Crocifisso, con una cerimonia religiosa e civile, entro la primavera, salvo complicazioni.
Il Crocifisso è stato restaurato su un progetto di Arkeo, di cui io stesso sono il responsabile, e realizzato dall’artista e restauratore Marco Salusti, sotto l’egida della Soprintendenza dei Beni Culturali delle Marche, supervisionato dallo storico dell’arte Claudio Maggini, il tutto finanziato dall’imprenditore montegranarese Giuseppe Raparo, legato all’opera da motivi affettivi familiari. Infatti la mamma di Giuseppe era solita fermarsi a pregare proprio davanti a questo Crocifisso ogni qual volta si recasse al Cimitero dai proprio cari scomparsi.
Durante il restauro, quello che sembrava un normalissimo, per quanto bello, crocifisso settecentesco, ha rivelato continue soprese, assumendo caratteristiche che lo rendono unico. Abbiamo dovuto rivedere la datazione che, pur non essendo certa, va sicuramente portata indietro di almeno due secoli. Ma, soprattutto, è la conformazione stessa dell’opera e la sua storia a renderla interessantissima. Il Crocifisso è stato più volte rimaneggiato, inserendo delle articolazioni che lo hanno trasformato in una sorta di fantoccio utilizzabile nelle rappresentazioni religiose della morte del Cristo e della resurrezione, oltre che, ovviamente, della crocifissione.
Ora la scultura è tornata alla sua colorazione policroma originale ma sono stati mantenuti tutti i meccanismi inseriti successivamente e che ne fanno un’opera unica nel suo genere. Si tratta quindi di un altro importante e preziosissimo frammento del patrimonio culturale montegranarese che Arkeo e il sottoscritto sono orgogliosi di restituire alla città, ringraziando ancora una volta Giuseppe Raparo per la sua sensibilità e generosità.

Luca Craia