giovedì 29 marzo 2018

Ceriscioli fa la gara con L’Aquila. Perché il Presidente continua a rendersi ridicolo?


Sono letteralmente sbigottito di fronte all’ennesima stupidaggine pronunciata a mezzo stampa dal Governatore delle Marche, Luca Ceriscioli il quale non perde occasione per dimostrare urbi et orbi quanto la sua visione delle cose, specie in fatto di terremoto, sia palesemente distante dalla realtà. Oggi Ceriscioli l’ha sparata grossa: ha detto che, nelle Marche, sono state rimosse più macerie e in minor tempo rispetto a L’Aquila. La castroneria non sta tanto nel dato, che potrebbe anche essere veritiero, ma in altri due concetti che sembrano sfuggire al Presidente. Uno è che non sappiamo quante macerie in totale siano state prodotte nei due terremoti e, quindi, è difficile stabilire chi sia stato più bravo a rimuoverle e, secondo, non sappiamo quali siano le reali difficoltà incontrate nelle due situazioni che sono comunque ben diverse: da una parte una città e alcuni centri limitrofi e dall’altra, nelle Marche, un territorio vasto con decine di comuni coinvolti.
Ma la cosa sconfortante è che Ceriscioli continua a cercare medaglie da appendersi senza rendersi conto di quanto questo sia più che ridicolo, grottesco addirittura. Conta poco se le macerie rimosse siano di più o di meno di quelle rimosse oltre dieci anni fa a L’Aquila. Quel che conta è che, a venti mesi dalla prima scossa, c’è gente ancora ospitata negli alberghi, ci sono centri che non danno il minimo segno di un ritorno a qualcosa che possa somigliare alla normalità, c’è una viabilità compromessa alla quale non si riesce a dare soluzione, c’è un’economia che sta scomparendo, ci sono intere comunità distrutte, più che dal terremoto, dalle lentezze della burocrazia e della politica. Insomma, macerie rimosse o no, non c’è traccia di riscostruzione.
Allora un buon padre di famiglia, quale dovrebbe essere il Presidente di una Regione, anziché fare il gradasso coi giornalisti facendo l’ennesima figura barbina, potrebbe preoccuparsi di quello che non va, analizzarlo con equanimità e proporre immediate soluzioni, per quel che riguarda le sue competenze, quelle del Commissario (che fa a gara con lui a chi la spara più grossa) e con il governo che verrà. Se riesce a capirlo, ovviamente.

Luca Craia