sabato 20 gennaio 2018

SAE fuori norma. Chi scrive le regole non le rispetta. Le idee sono poche e molto confuse.



Il paradosso è che, oltre alla maggior parte delle unità abitative private acquistate dai terremotati che hanno potuto farlo per evitare l’attesa delle sospiratissime SAE, anche quest’ultime risulterebbero fuori norma, almeno secondo i dettami del famigerato articolo 8 bis del decreto legge sulla regolarizzazione delle strutture temporanee installate in autonomia dai cittadini terremotati, quello che doveva salvare Peppina e, alla fine, ammazza quasi tutti gli altri, Stato compreso. Ad affermarlo è il Sindaco di Camporotondo di Fiastrone, Emanuele Tondi, ponendo l’accento sul fatto che, così facendo, si darebbe il via a una nuova ondata di sfollati, quelli delle sistemazioni autonome nelle casette non ufficiali, che non sono pochi.
Ma tutta questa grottesca faccenda evidenzia in maniera chiara come le poche idee di chi sta gestendo l’emergenza siano estremamente confuse. Se le stesse SAE non rispettano le caratteristiche tecniche dettate dalla legge, anche se questa legge si riferisce a quelle private, come se quelle private avessero un impatto ambientale o una potenzialità di rischio diversa da quelle pubbliche, siamo di fronte a una contraddizione che la dice tutta su come si stanno facendo le cose. Approssimazione, confusione, attenzione alla fuffa ma non alla sostanza, si fanno provvedimenti più per farli che per risolvere i problemi. In questo modo i problemi si creano e si aggravano, tutto a spese dei terremotati. E in fondo rientra tutto in un sempre più evidente disegno che punta alla desertificazione.

Luca Craia

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