mercoledì 6 dicembre 2017

Un morto di vent’anni fa per una strada che ancora è pericolosa come allora.



Ci scappò il morto, nel ’96, in quell’incidente lungo la Provinciale Montegranarese, la strada che da Montegranaro va a Sant’Elpidio a Mare attraversando la Mezzina. Un caso dimenticato da quasi tutti, me compreso, e riportato alle cronache da un articolo del Corriere Adriatico di oggi che ci relazione della transazione avvenuta tra la compagnia di assicurazione Unipol, che assicurava il Comune di Montegranaro, il Comune stesso nonché quello di Sant’Elpidio a Mare e la Provincia di Ascoli Piceno (quella di Fermo ancora non c’era). La transazione avviene perché una delle vittime, sopravvissuta all’incidente, intentò causa ai responsabili della strada in quanto, a suo parere, la segnaletica orizzontale e verticale non era adeguata e a causa di questa inadeguatezza l’incidente si è verificato.
Si è transato, quindi, nella quasi certezza di una condanna in sede giudiziaria, condanna penosamente tardiva così come penosamente tardivo arriva l risarcimento, e si è deciso di pagare prima del giudizio perché si pensa che la sentenza sarebbe stata sfavorevole. Ma la cosa stupefacente è che la strada incriminata versa ancora nelle stesse condizioni di allora: assenza pressochè totale di segnaletica orizzontale e verticale, nonché mancanza di guardrail nelle curve a protezione di eventuali uscite di strada che, chi percorre quella via sa, sarebbero disastrose. Si transa nella consapevolezza di avere torto, altrimenti non lo si farebbe, ma la strada presenta ancora gli stessi pericoli di allora. E tutto questo, secondo me, è assurdo.

Luca Craia

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