martedì 12 dicembre 2017

SAE: caporalato, sfruttamento, appalti opachi e rischio infiltrazione mafiosa. La denuncia della CGIL e la vergogna della politica marchigiana.



Esplode il caso SAE. Voi direte che il caso SAE è esploso da un pezzo, tra ritardi, scarsa qualità del prodotto e progetto sbagliato. Ma c’è dell’altro e questo assume con ogni probabilità valenza legale: in una conferenza stampa, resocontata da Cronache Maceratesi (leggi l’articolo), la CGIL parla di enormi irregolarità nel reclutamento e nel trattamento degli operai. Non sto qui a elencarvi i tanti punti esposti dai sindacati nel corso dell’incontro con la stampa, li potete trovare nell’articolo che vi ho citato. Vorrei soltanto sottolineare che, in tutto questo, ci sono responsabilità politiche serissime, dovute al mancato controllo e allo scarico di responsabilità sui ritardi verso le ditte appaltatrici. Una situazione gravissima che non dovrebbe capitare in un Paese che si voglia chiamare civile, specie se questo Paese è governato dal partito che una volta si piccava di essere quello dei lavoratori. Ora c’è solo da attendere le spiegazioni di Ancona, anche se credo che nemmeno questa volta vedremo ombra di vergogna sui volti dei nostri amministratori regionali.

Luca Craia

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