sabato 16 dicembre 2017

Montegranaro e le slot: numeri impressionanti sia per spesa che per diffusione.



Si fa un gran parlare di ludopatia, un’autentica piaga sociale del nuovo millennio suffragata e sostenuta incredibilmente dallo Stato italiano che la riconosce addirittura come malattia ma aiuta e incentiva la diffusione della stessa consentendo l’apertura di sempre nuovi punti di gioco, nonché lucrando su lotterie, gratta e vinci e diavolerie del genere. Ci sono famiglie rovinate dal gioco d’azzardo che non è più, come una volta, una cosa da fare clandestinamente e con grandi difficoltà, ma è divenuto nel tempo, e con l’aiuto di una colpevole politica, facile, immediato, pericolosissimo.
Il gruppo L’Espresso ha pubblicato sul suo sito i risultati di una statistica svolta comune per comune tramite dati Aams (Agenzia delle Dogane e dei Monopoli). Tra questi dati, quelli relativi a Montegranaro sono impressionanti e preoccupanti. Nel corso del 2016, infatti, nel territorio comunale sono stati bruciati per giocate di vario genere ben 13,10 milioni di Euro, con una giocata annua pro capite di 1013,6 Euro. Sono cifre spaventose, anche se in flessione rispetto all’anno precedente dove la giocata pro capite risultava di 1060,5. Gli apparecchi per giocare presenti nel Comune sono 149, 11.5 macchinette ogni 1000 abitanti, tantissime.
Lo Stato, abbiamo detto, pur riconoscendo la pericolosità della diffusione del gioco d’azzardo, lo consente e lo sostiene. Il cittadino è, quindi, indifeso di fronte a questo pericolo sociale, ma i comuni posso, in qualche modo, arginarne l’azione con dei vincoli appositi che limitino la diffusione di questi infernali apparecchi. Purtroppo a Montegranaro non si è fatto mai nulla in questo senso e i risultati sono i numeri che abbiamo appena visto. Sarebbe il caso di prendere provvedimenti, guardando magari come hanno agito in questo senso altre città come Genova, Missaglie (Lecco) o Caerano San Marco (TV).

Luca Craia

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