giovedì 21 dicembre 2017

La deportazione dei capolavori dei Sibillini. Promozione di che?


Foto AGCULT


Si apre oggi a Milano, presso il Museo Diocesano la mostra “Capolavori Sibillini, Le Marche e i Luoghi della Bellezza”, che resterà aperta fino a fine giugno 2018. Si tratta dell’ennesima iniziativa culturale, che sicuramente porterà un notevole flusso di visitatori, realizzata con le opere portate in salvo dal terremoto. Ennesima iniziativa, però, organizzata lontano dalle zone di origine delle opere. E la motivazione sfugge.
La motivazione sfugge nonostante le dichiarazioni di intenti che, anzi, suonano piuttosto ipocrite e pelose. Si vuole fare promozione per le Marche, ma quali Marche? Le Marche colpite dal terremoto, in questo momento, non hanno bisogno di promozione, hanno bisogno di ricostruzione. Fare promozione alle Marche, ora, in questa fase in cui l’emergenza è ancora presente nonostante il tempo passato e che sta passando, significa convogliare turisti in zone non colpite dal sisma perché le zone colpite hanno una ricettività fortemente limitata anche dalla stessa politica della ricostruzione. Cosa si vuole promuovere, quindi? Pesaro?
Non è la prima iniziativa basata su questi capolavori d’arte, dicevamo. Ce ne sono state diverse, la più vicina delle quali a Osimo, molto distante da Camerino, per intendersi. Quale vantaggio può portare una mostra che attragga gli appassionati d’arte così lontano dai luoghi che si vorrebbero promuovere? Perché, allora, non organizzare una mostra all’interno del cratere, per dare modo a quelle poche attività ricettive ancora in piedi di avere un minimo di flusso di clientela in più? Ma, soprattutto, prima di fare promozione, occorre ricostruire, altrimenti si stanno sfruttando le risorse delle città colpite per portare turisti altrove.

Luca Craia

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