lunedì 23 ottobre 2017

Le vere strumentalizzazioni sul terremoto. Non cadete nelle trappole, siate uniti e arrabbiati.



A me se Pazzaglini vuole candidarsi alle politiche non fa né caldo né freddo. Non mi importa niente se Pirozzi vuole fare il deputato o se qualcuno dei comitati avrà un futuro politico grazie alla popolarità acquistata con le proteste e i tavoli. Vi dirò, a conti fatti è un vantaggio avere dei rappresentanti all’interno del sistema, l’importante è che, se eletti e una volta eletti, si ricordino di chi li ha eletti e perché. La politica, del resto, è questa e cadere nell’assioma politica=male è pericoloso. La politica è la missione di occuparsi del bene comune e a questo si deve pensare quando si pensa ad essa. Le distorsioni, alle quali, purtroppo, ci siamo abituati tanto da confonderci sulla definizione stessa del termine, sono, appunto, distorsioni.
Sono ben altre le strumentalizzazioni di cui diffidare e da combattere. Le strumentalizzazioni sono sul territorio, lo dico da mesi, sono attuate da persone che si infilano nei comitati, nei gruppi Facebook, nelle associazioni per acquisire vantaggi personali a livello di professione o di interessi economici. Domandatevi sempre che mestiere fa quello con cui discutete, quello che organizza cose, che si dà tanto da fare e, soprattutto, quello costantemente in guerra con chi critica e protesta.
Le strumentalizzazioni sono anche politiche, ma sono quelle subdole, che non si vedono a prima vista. Vengono da personaggi melliflui che si intrufolano negli organismi di sostegno ai terremotati o di protesta per disgregarli o per fare passare messaggi più o meno subliminali in cui sembra che chi si arrangia, chi rinuncia ai propri diritti, chi non si indigna per come stanno le cose sia il vincente, il giusto. Sono i buoni, quelli che non si arrabbiano, quelli che non si indignano per le storture ma si indignano con chi le denuncia: quelli sono i veri strumentalizzatori, al soldo del regime.
Non si deve combattere all’interno dello stesso fronte. Lì si deve discutere, anche violentemente, ma si deve sempre cercare una soluzione unitaria, evitando sempre qualsiasi spaccatura insanabile. La politica dello Stato sta indirizzandosi verso una profonda mistificazione, lasciando intendere all’opinione pubblica che sta andando tutto bene. Bisogna essere uniti e forti per informare i cittadini che non è così, perché è solo tramite la pressione sull’opinione pubblica che si può ottenere qualcosa. La prova è stata che in un anno e passa di trattative non si è ottenuto niente o quasi. Quindi è necessario perseverare nella protesta, in modo che essa sia forte e incisiva sull’informazione. E per farlo bisogna per forza essere uniti.


Luca Craia

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