A me se Pazzaglini vuole
candidarsi alle politiche non fa né caldo né freddo. Non mi importa niente se
Pirozzi vuole fare il deputato o se qualcuno dei comitati avrà un futuro
politico grazie alla popolarità acquistata con le proteste e i tavoli. Vi dirò,
a conti fatti è un vantaggio avere dei rappresentanti all’interno del sistema,
l’importante è che, se eletti e una volta eletti, si ricordino di chi li ha
eletti e perché. La politica, del resto, è questa e cadere nell’assioma
politica=male è pericoloso. La politica è la missione di occuparsi del bene
comune e a questo si deve pensare quando si pensa ad essa. Le distorsioni, alle
quali, purtroppo, ci siamo abituati tanto da confonderci sulla definizione
stessa del termine, sono, appunto, distorsioni.
Sono ben altre le
strumentalizzazioni di cui diffidare e da combattere. Le strumentalizzazioni
sono sul territorio, lo dico da mesi, sono attuate da persone che si infilano
nei comitati, nei gruppi Facebook, nelle associazioni per acquisire vantaggi
personali a livello di professione o di interessi economici. Domandatevi sempre
che mestiere fa quello con cui discutete, quello che organizza cose, che si dà
tanto da fare e, soprattutto, quello costantemente in guerra con chi critica e
protesta.
Le strumentalizzazioni sono
anche politiche, ma sono quelle subdole, che non si vedono a prima vista.
Vengono da personaggi melliflui che si intrufolano negli organismi di sostegno
ai terremotati o di protesta per disgregarli o per fare passare messaggi più o
meno subliminali in cui sembra che chi si arrangia, chi rinuncia ai propri
diritti, chi non si indigna per come stanno le cose sia il vincente, il giusto.
Sono i buoni, quelli che non si arrabbiano, quelli che non si indignano per le
storture ma si indignano con chi le denuncia: quelli sono i veri
strumentalizzatori, al soldo del regime.
Non si deve combattere all’interno
dello stesso fronte. Lì si deve discutere, anche violentemente, ma si deve
sempre cercare una soluzione unitaria, evitando sempre qualsiasi spaccatura
insanabile. La politica dello Stato sta indirizzandosi verso una profonda
mistificazione, lasciando intendere all’opinione pubblica che sta andando tutto
bene. Bisogna essere uniti e forti per informare i cittadini che non è così, perché
è solo tramite la pressione sull’opinione pubblica che si può ottenere
qualcosa. La prova è stata che in un anno e passa di trattative non si è
ottenuto niente o quasi. Quindi è necessario perseverare nella protesta, in
modo che essa sia forte e incisiva sull’informazione. E per farlo bisogna per
forza essere uniti.
Luca Craia
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