sabato 7 ottobre 2017

Arduino: un romanzo “nero” per raccontare la preistoria. La prima presentazione a Montegranaro.



Non è detto che quello che ci hanno raccontato finora della nostra preistoria sia vero, non è detto che tutto fosse rivolto all’aldilà, che la società fosse imperniata sulla guerra, che le nostre terre fossero popolate soltanto da rozzi pastori mentre in Grecia si viveva l’età dell’oro. È da questo presupposto che si muove il nuovo lavoro letterario di Medardo Arduino, lo storico dell’architettura noto per i suoi studi sulla presenza dei carolingi in Val di Chienti.
Un racconto piacevole, scorrevole, per leggere il quale non è necessario conoscere la storia ma che sicuramente aiuta a disegnare una nuova idea della stessa, anche se soltanto a livello ipotetico. L’angolazione dalla quale guarda il periodo più sconosciuto del nostro passato è molto diversa da quella alla quale siamo abituati, da quella che ci hanno insegnato a scuola e che è scritta nei libri che raccontano la storia ufficiale. Arduino prova a dare una nuova interpretazione alle testimonianze e ai reperti a disposizione per il periodo antecedente alla storia scritta.
Ce ne parlerà a Montegranaro, presentando per la prima volta il racconto “Il Dito nell’Occhio”, domenica 12 novembre all’auditorium di San Liborio. Medardo Arduino sarà con noi per una chiacchierata che si muoverà dal romanzo per arrivare alle sue teorie rivoluzionarie circa la storia della nostra terra. Arduino è un grande amico di Arkeo e di Montegranaro ed è sempre venuto da noi a parlarci dei suoi lavori letterari o soltanto per ragionare con noi di storia e architettura. Questo nuovo appuntamento con l’architetto piemontese ma marchigiano di adozione si presenta come ghiottissimo e, soprattutto, nuovo nell’argomento: non più Carlo Magno ma andremo a occuparci di quello che è successo, o che supponiamo sia successo, secoli e secoli prima, in un momento in cui si gettavano le basi del futuro che stiamo ancora vivendo.
È un’ennesima proposta culturale di Arkeo che continua a fare di Montegranaro un punto di riferimento per chi fa cultura sul territorio. Lo facciamo a San Liborio perché la sede storica dei nostri eventi, l’oratorio di San Giovanni Battista, è ancora indisponibile perché lesionato dal terremoto, ma la speranza è di tornare presto in centro perché è lì che deve pulsare la vita culturale di Montegranaro.

Luca Craia


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