Non è detto che
quello che ci hanno raccontato finora della nostra preistoria sia vero, non è
detto che tutto fosse rivolto all’aldilà, che la società fosse imperniata sulla
guerra, che le nostre terre fossero popolate soltanto da rozzi pastori mentre
in Grecia si viveva l’età dell’oro. È da questo presupposto che si muove il
nuovo lavoro letterario di Medardo Arduino, lo storico dell’architettura noto
per i suoi studi sulla presenza dei carolingi in Val di Chienti.
Un racconto
piacevole, scorrevole, per leggere il quale non è necessario conoscere la
storia ma che sicuramente aiuta a disegnare una nuova idea della stessa, anche
se soltanto a livello ipotetico. L’angolazione dalla quale guarda il periodo
più sconosciuto del nostro passato è molto diversa da quella alla quale siamo
abituati, da quella che ci hanno insegnato a scuola e che è scritta nei libri
che raccontano la storia ufficiale. Arduino prova a dare una nuova
interpretazione alle testimonianze e ai reperti a disposizione per il periodo
antecedente alla storia scritta.
Ce ne parlerà a
Montegranaro, presentando per la prima volta il racconto “Il Dito nell’Occhio”,
domenica 12 novembre all’auditorium di San Liborio. Medardo Arduino sarà con
noi per una chiacchierata che si muoverà dal romanzo per arrivare alle sue
teorie rivoluzionarie circa la storia della nostra terra. Arduino è un grande
amico di Arkeo e di Montegranaro ed è sempre venuto da noi a parlarci dei suoi
lavori letterari o soltanto per ragionare con noi di storia e architettura. Questo
nuovo appuntamento con l’architetto piemontese ma marchigiano di adozione si
presenta come ghiottissimo e, soprattutto, nuovo nell’argomento: non più Carlo
Magno ma andremo a occuparci di quello che è successo, o che supponiamo sia
successo, secoli e secoli prima, in un momento in cui si gettavano le basi del
futuro che stiamo ancora vivendo.
È un’ennesima
proposta culturale di Arkeo che continua a fare di Montegranaro un punto di
riferimento per chi fa cultura sul territorio. Lo facciamo a San Liborio perché
la sede storica dei nostri eventi, l’oratorio di San Giovanni Battista, è
ancora indisponibile perché lesionato dal terremoto, ma la speranza è di
tornare presto in centro perché è lì che deve pulsare la vita culturale di Montegranaro.
Luca Craia
Nessun commento:
Posta un commento