Sono molto preoccupato da quello che sta accadendo in Europa. I
movimenti di ultradestra, assimilabili per molti aspetti a brutti ricordi
storici che vorremmo, credo, quasi tutti che rimanessero tali, stanno avanzando
praticamente ovunque e questo, in un momento in cui la piccola borghesia
impoverisce e cresce il bisogno di sicurezza e protezione sociale, disegna un
quadro davvero fosco per il futuro che, se crediamo nei corsi e ricorsi
storici, prospetta una trasformazione politica che non può portare a nulla di
buono.
I movimenti xenofobi e nazionalisti del ventunesimo secolo somigliano
molto a quelli che, nel secolo scorso, finirono per precipitare l’Europa e il
mondo intero nell’abisso di un conflitto inenarrabile e le condizioni
economiche e sociali sono estremamente simili. Come allora c’è l’impoverimento
delle classi medie e la necessità di ordine. E come allora la responsabilità
dell’affermazione degli estremismi è totalmente imputabile a chi governa.
I movimenti estremisti crescono perché acquisiscono il consenso delle
classi medie, un tempo moderate, quelle che più soffrono degli errori politici della classe
dirigente. E soprattutto sono le mancate risposte alle necessità evidenti in
termini di occupazione e di controllo sull’immigrazione. In particolare quest’ultimo
aspetto sembra essere quello determinante, sul quale la proposta dell’ultradestra,
se possiamo chiamarla proposta, si basa e acquista popolarità.
L’immigrazione senza regole, come sta avvenendo oggi, è un problema
che crea ulteriori problemi, specie in un momento in cui la sicurezza diventa
prioritaria e il senso di pericolo impera, oltretutto a ragione. Le risposte
che giungono dai governi sono assolutamente insoddisfacenti, condizionate da
blocchi ideologici e manifesta incapacità, nonché da probabili interessi
economici legati al flusso migratorio. La risposta da dare al problema deve
essere razionale, forte pur nel rispetto dei diritti umani, coraggiosa e
immediata. In mancanza di questa risposta si va incontro a proposte di
soluzione drastiche e pericolose. Bisogna che i governi europei prendano
coscienza e invertano la tendenza, perché l’avanzata degli estremismi,
altrimenti, non è destinata a fermarsi.
Luca Craia
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