Leggo le parole dell’assessore al centro storico di Montegranaro, l’architetto,
Giacomo Beverati, che oggi vengono pubblicate dal Corriere Adriatico, parole
che giungono dopo diverse “punture” dell’Ape partite nei mesi scorsi, mesi in
cui abbiamo registrato la totale assenza dell’assessore sulle questioni che
riguardano questo particolare ufficio. Le leggo e sussulto, domandandomi: dove
è stato in ferie, Beverati? Su quale pianeta? Perché qui ci sta raccontando di
una realtà che nulla ha a che vedere con la nostra: un centro storico
migliorato, con meno erbacce, meno guano di piccione, più curato. Dove? Su
quale pianeta? Ditemelo che mi trasferisco.
Il centro storico sta vivendo uno dei momenti peggiori della storia,
nonostante inizialmente si era visto qualche miglioramento della pulizia
stradale, miglioramento che ora è scomparso nel nulla. I piccioni abbondano e
la puzza del loro guano a giorni è irrespirabile. Le erbacce prosperano, i
ratti pure ma soprattutto a preoccupare è la situazione del patrimonio immobiliare, sia
pubblico che privato. D’accordo che il Comune non fa l’agenzia immobiliare,
come dice l’architetto (anche se ci aveva provato con la fallimentare
pagliacciata delle case a 1 Euro), ma una politica di rilancio delle
ristrutturazioni si potrebbe applicare. Consumo di suolo zero, ricordate? Io
sì, ma a piazza Mazzini pare se lo siano scordati.
Beverati ancora pensa al turismo, dopo tre anni di nulla se non
qualche episodio risibile. E pensa ancora che a Montegranaro vengano milioni di
persone negli outlet, quando sappiamo tutti che, con Prada sceso a valle in
contrada Brancadoro, il flusso si è ridotto al lumicino. Sul pianeta dove era
in ferie il nostro assessore, evidentemente, la notizia non è arrivata. Così come
non si è accorto, l’architetto, che a Montegranaro la Proloco non ha più senso,
specie dopo l’operazione “resurrezione” occultamente pilotata dalla coppia
Ubaldi-Beverati e miseramente naufragata sul palco del La Perla.
In quanto alle associazioni, ancora una volta tirate in ballo a
sproposito, queste avrebbero il ruolo semplice e marginale di aver suggerito
due o tre punti su cui intervenire, punti che, tra l’altro, si potevano mettere
in campo da subito ma sono passati mesi e non si è fatto niente, come nella
migliore tradizione. Ma se questo è il ruolo delle associazioni, se le linee
guida del piano di rilancio del centro storico sono già pronte e non c’è stato
alcun coinvolgimento delle associazioni nella loro stesura, credo che potremo
proseguire così: fate pure da soli, poi vedremo.
Il problema, comunque, rimane sempre lo stesso: chi amministra non ha
contatti con la realtà, anzi, ha una visione totalmente distorta della stessa
in quanto non la vive e nemmeno si interessa a informarsi a dovere. Il tavolo
con le associazioni sarebbe stato un buon sistema per avere il polso della
situazione ma, a quanto pare, è servito solo per fare qualche comparsata sul
giornale. E intanto si va avanti così, il degrado degrada ulteriormente e l’assessore
fa i soliti proclami. E c’è anche chi ancora gli crede.
Luca Craia
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