Cibo
scarso, scadente, condizioni igieniche inaccettabili, trattamenti
discriminanti: si susseguono le denunce, quanto meno sui social, dei
terremotati sfollati e ospitati in strutture della costa. Intendiamoci: la
maggior parte degli albergatori e dei titolari di residence hanno accolto più
che dignitosamente questi ospiti involontari e li hanno trattati nel migliore
dei modi, instaurando con loro rapporti umani positivi. Ma ci sono eccezioni e
sono eccezioni gravi, con casi di trattamenti che superano il rispetto umano e
addirittura, in alcuni casi, anche le leggi.
Vincenzo
Rodolfo è uno sfollato che si è ribellato. Non ha soltanto protestato, non si è
limitato a postare foto e sfoghi personali su Facebook: ha chiamato i
Carabinieri. Ha denunciato la scarsa qualità del cibo, la scarsa quantità, la
mancanza di pulizia, gli insetti, insomma, una condizione di vita inaccettabile
per gente che già vive una situazione drammatica. Un trattamento ignobile che
arriva da chi ha guadagnato fuori stagione ospitando gli sfollati e ora, in
pieno periodo turistico, li vede come un ostacolo.
Le
responsabilità politiche sono enormi, lo abbiamo già detto, ma qui vi sono
anche dei comportamenti disumani che vanno evidenziati. Ovviamente non mi
metterò a fare le liste dei cattivi come qualcuno, ogni volta che tratto l’argomento,
chiede. Se volete, informatevi su quali sono queste strutture per poi fare, di
queste informazioni, non so cosa né mi interessa. A me preme stigmatizzare
questi comportamenti e sottolineare come, da situazioni drammatiche gestite in
maniera inqualificabile da parte di chi aveva e ha il dovere di tutelare i
cittadini, nascano poi situazioni di disumanità vergognose. Il mio plauso,
invece, va a Vincenzo, che ha avuto il coraggio di esporsi e metterci la
faccia. E col mio plauso, l’esortazione a tutti gli altri: non subite,
ribellatevi e denunciate chi non ha rispetto. Il rispetto vi è dovuto.
Luca Craia
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