A volte mi fanno invidia, quelli del quieto vivere. A volte vorrei
essere come loro e fregarmene di come va il mondo, fintanto che il mio piatto e
pieno e la mia casa mi protegge, il resto vada come vada. Solo che non ci
riesco. Fin da bambino, se una cosa non mi sembrava giusta, ho sempre sentito
il dovere e l’impulso di fare qualcosa per cambiarla. Sono cresciuto con questa
mentalità, con questa educazione, con questo esempio, con un padre che si è
sempre battuto per i suoi principi e prima di lui mio nonno. Sono quello che
sono e oggi, alla mia età non più verde, non posso evitare di battermi per
quello che credo giusto.
Questo non comporterebbe necessariamente la condanna di chi non fa lo
stesso. Però chi ama il quieto vivere, chi non si espone mai, soprattutto chi
si lamenta davanti al cappuccino o alla tastiera ma non passa mai all’azione,
chi davanti al potente di turno, di piccola, media o grande caratura è sempre
pronto a ossequiare e mai a domandare, chiedere conto, presentare quelle
proteste che erano così vive davanti al cappuccino e alla tastiera, questi
hanno delle oggettive responsabilità.
Non posso non biasimare, con la massima onestà e sincerità, coloro che
non lottano per niente, salvo poi dare battaglia quando viene toccato il loro
interesse particolare. Quanti esempi avrei, di gente che mi contatta per un
problema oggettivo ma non è mai disposta a mettere la faccia, anzi, ti si
rivolta contro sul problema oggettivo. Mettere la faccia, lottare per quello
che si ritiene giusto, questo può cambiare il mondo.
È questa la responsabilità del quieto vivere. Se ognuno lottasse, chi
ha responsabilità sarebbe investito di un altro sentire, di un altro modo di
recepire la domanda che viene dal basso. La quella maggioranza, perché di
maggioranza si tratta, che tace, che si lamenta sottovoce, che non è
disponibile a lottare per cambiare in meglio, ha la responsabilità di inficiare
anche gli sforzi di chi lotta e combatte per migliorare, per far migliorare
anche loro e la loro vita.
Se il mondo sta degenerando, la responsabilità è di chi accetta che
questo accada. Il quieto vivere, il non schierarsi mai, il cercare che qualcuno
si investa dei tuoi problemi e lotti al posto tuo, pronti a scansarsi in caso
di attacco e mettersi in salvo, questo sta trascinando tutti noi sempre più in
basso. Ecco il mio biasimo, completo e sincero. Il quieto vivere affossa anche
me.
Luca Craia
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