Che vi devo dire? Già era stupefacente il fatto che si prendesse un
fabbricato in affitto, pagandolo una cifra, secondo me, decisamente fuori
mercato (54.000 Euro all’anno per sei anni per 1436 metri quadri a Caccamo,
neanche fosse un grande magazzino a Civitanova) quando si poteva avere uno
spazio gratis e di proprietà pubblica a Camerino. Ora apprendiamo, sempre da
Cronache Maceratesi, che i locali non sono nemmeno agibili.
Si tratta di un’inagibilità parziale per danni lievi dovuti al
terremoto, ma mi pare assurdo che, con tanti locali disponibili, si vada ad
affittarne uno, oltretutto pagandolo profumatamente, che non è nemmeno
utilizzabile almeno nell’immediato. Si potrà sistemarlo in tempo per l’utilizzo,
senz’altro, ma la storia rimane comunque paradossale e grottesca. Specie se si
pensa che, come abbiamo già detto, c’erano locali gratis e perfettamente
agibili, anche se necessitanti di qualche piccolo lavoro. Si sarebbero
risparmiati 324.000 Euro, mica bruscolini.
A chiarire i motivi per cui si è scelto il costoso locale di Caccamo anziché
i gratuiti locali dell’Unione Montana a Camerino è l’assessore regionale alla
Protezione Civile Angelo Sciapichetti. Secondo Sciapichetti i locali camerti
non erano sufficientemente capienti per il personale previsto all’interno dell’Ufficio
per la Ricostruzione. Si prevedono 90 unità a lavorare in ufficio e lo spazio
di Camerino non sarebbe bastato per infilarceli tutti. Certo che novanta
impiegati non sono pochi. Secondo me si poteva risolvere mandandone qualcuno a
togliere le macerie, che stanno ancora ferme lì.
Luca Craia
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