mercoledì 5 luglio 2017

E il Comune si accorge di avere un problema coi piccioni.



Il primo piano del Palazzo Comunale nel 2014

Di stupidaggini sui piccioni, negli ultimi tre anni, ne abbiamo sentite a pacchi: dalla sterilizzazione alle tecniche di autoconvincimento, dalle conte col pallottoliere ai gabbioni che, alla fine, sembravano la soluzione ma erano solo un tampone. In realtà negli ultimi tempi, proprio grazie all’uso delle gabbie, la popolazione aviaria sembrava leggermente diminuita. Ma non ci vuole un luminare per capire che non si può risolvere una questione così complessa con quattro gabbioni sparsi in giro.
L’unica via per eliminare o, quanto meno, limitare fortemente la presenza dei volatili nel centro storico è tornare ad abitare il centro storico. Non c’è altra strada, perché finchè esistono stabili abbandonati e fatiscenti, come sono i due grossi palazzi del Comune in piazza, il Municipio e Palazzo Francescano, i piccioni hanno spazio e comodità di vivere e prolificare. Quindi la deleteria presenza di piccioni è strettamente legata alla situazione di degrado urbano del centro storico e si risolve risolvendo il degrado. Il resto è solo una serie di più o meno efficaci soluzioni tampone.
Non è quindi per ora che si troverà una risposta al problema, visto che, se di progetto per il centro storico si è iniziato a parlare, per ora siamo solo alle parole. Intanto il tempo passa e si avvicina la scadenza di mandato per questa amministrazione, col rischio che anche questo tentativo, che odora anch’esso di palliativo, vada a vuoto sprecando qualche altro soldo della collettività. E quandanche intervenisse davvero lo Stato a pagare i conti della cacca di piccione di Palazzo Francescani, cacca di cui sapevamo da tempo, compresi gli amministratori, per cui non si capisce che c’entri lo Stato, in ogni caso a pagare saremmo sempre noi.

Luca Craia

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