Facebook avrà
pure tanti difetti ma consente il verificarsi di situazioni altrimenti
difficilissime da realizzare, come, per esempio, un mio dialogo con il
Vicesindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, col quale eviterei volentieri ogni
tipo di contatto fisico ma che, virtualmente, posso anche incontrare per uno
scambio estemporaneo di battute. È quello che è capitato ieri, su un gruppo che
pubblica notizie su Facebook, a proposito della condivisione di un articolo che
riportava lo sfogo dell’eterno secondo montegranarese contro l’ex Sindaco
Gismondi che lo aveva duramente attaccato in precedenza. Ubaldi, per farla
corta, nell’articolo accusava Gismondi di avere la memoria corta e del fatto
che la giunta Basso del periodo 2005-2009, dove l’ex sindaco rivestiva il ruolo
di assessore all’urbanistica, aveva approvato un piano regolatore
sovradimensionato a pochi giorni dal voto e che questo avrebbe influito sulle
scelte di bilancio future, comprese quelle odierne.
A muovere le
acque è l’ormai ex capogruppo Cinquestelle, Endrio Pavoni, ricordando che
Ubaldi, nella giunta Basso 2004-2009, ricopriva il ruolo di Vicesindaco. A
rispondergli velocissimamente, anche troppo per uno che dichiara la sua poca
simpatia per Facebook e di utilizzarlo solo saltuariamente, è l’assessore al
tutto e anche all’ambiente, Roberto Basso, che precisa che il suo Vicesindaco
attuale, allora, si era già di messo e, nel momento della votazione del piano
regolatore incriminato, era solo Consigliere di minoranza. Molto vero, tanto
che lo stesso Ubaldi, subito sotto, interviene e conferma tutto.
Nel leggere
questo divertente scambio di battute, con tanto di autoassoluzione del Toto
Cutugno nostrano, perorata dall’assessore al tutto, non ho resistito e sono
intervenuto facendo una valutazione che vi riporto per intero tanto per non
parafrasare lo stesso concetto:
“Il nostro vicesindaco di sempre fece un'operazione
politica mirabolante, un piccolo capolavoro. Poco prima delle elezioni mollò la
sua maggioranza, evidentemente verificato che, alle elezioni, non ci sarebbero
stati per lui ruoli da protagonista. Questo gli consentì di
parcheggiarsi temporaneamente all'opposizione per poi tornare alla grande nella
consiliatura successiva, pur sempre da vicesindaco ma nella posizione di
dettare le linee. E, visto che i dissidenti di Gismondi gravitano ora dalle sue
parti, non è da escludere che ci sia stato il suo zampino anche lì. A volte
sottovalutiamo questo personaggio che, comunque, in quanto a trame è
capacissimo di imbastirne di interessanti. Magari avrà altri limiti e li
abbiamo conosciuti piuttosto bene, ma come Richelieu de noatri non se la cava
affatto male”.
Quando parlo io Ubaldi, normalmente, perde le staffe e in questa occasione
non ha fatto eccezione. Dopo avermi accusato di parlar male di lui, cosa peraltro
non vera perché non è mio costume parlar male, dove per parlar male si intende
dire cattiverie alle spalle, cosa di cui il Vicesindaco e i suoi sgherri sono
espertissimi, si lancia in una spiegazione della sua defezione dalla giunta
Basso che non cambia di una virgola la mia interpretazione. Però, a un certo
punto, dice una cosa che, secondo me, è rilevante: “venni cacciato perché
non mi sottomisi ad un ricatto confezionato dagli stessi con i cappelli bianchi e di basse stature, con la compiacenza di chi ne
ebbe nell'immediato i maggiori vantaggi”. Il resto del dialogo si riduce alle solite scaramucce tra me e il
Vicesindaco, divertenti ma che lasciano il tempo che trovano. Però questa frase
scritta da Ubaldi che, tra l’altro, è avvocato e dovrebbe ben sapere quali
siano i reati e quali le conseguenze dell’accusare altri di reati non
comprovabili, è davvero pesante. Quindi dovrebbe essere certo di quello che
dice.
Se è vero, però, quello che Ubaldi afferma, ossia che l’allora vicesindaco,
che poi sarebbe anche l’attuale, subì un ricatto da parte di personaggi “con
i cappelli bianchi e di basse
stature” , avrebbe
dovuto denunciare il fatto alle autorità competenti già all’epoca perché
un’istituzione ricattata è cosa gravissima. Perché Ubaldi non ha denunciato il
fatto e si è limitato alle dimissioni? A questo punto credo che il Vicesindaco
debba fare chiarezza su cosa sia accaduto e sui nomi di chi l’avrebbe
ricattato.
Luca Craia
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