Che Ubaldi si difenda, anche con toni un po’ sopra le righe, a questo punto
ci sta tutta. Del resto Gismondi non glie le ha mandate a dire e il Vicesindaco
di sempre, il Toto Cutugno della politica montegranarese, l’eterno secondo, si
smarca come può, con argomenti poco convincenti, a dire la verità. Accusa
Gismondi di avere la memoria corta ma lui stesso, in fatto di amnesie, sembra
essere piuttosto messo male, visto che dimentica dieci anni di alleanza con
Basso & Co e tutte le questioni che lo legano alle vicende del Sindaco di
sempre.
Quello che però a me personalmente dà un po’ di orticaria è il continuo
ritirare in ballo, in maniera puerile, come per una presa in giro a mo’ dei
tempi dell’asilo, la questione del tradimento dei cinque nei confronti della
Giunta Gismondi. Ubaldi fa il pappappero per una questione che rappresenta una
delle pagine politiche più tristi e oscure della storia di Montegranaro, per il
semplice fatto che i famosi cinque, che sono così simpatici al nostro
vicesindaco, non hanno mai dato una motivazione convincente per la loro scelta
di tagliare le gambe a Gastone.
Le motivazioni del tradimento sono senz’altro politiche e il
fatto che oggi, quelli di quei cinque, eccetto Basso, che sono rimasti in
politica gravitano allegramente dalle parti di Ubaldi è emblematico. Fare il pappapero in
queste condizioni ci disegna un personaggio bambinesco e per niente simpatico,
dispettoso e prepotente. Ma, del resto, la descrizione calza a pennello.
Luca Craia
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