mercoledì 14 giugno 2017

Castelluccio senza casette e senza strada. La protesta pacifica davanti agli alpini.



Si sono riuniti in un coordinamento, i comitati che rappresentano i tanti terremotati dell’ultima serie sismica del 2016. Non sono tutti i comitati ma buona parte, quelli che si riconoscono nel coordinamento denominato “Terremoto Centro Italia” e che raccoglie ben 61 comitati. L’unione fa la forza ed è per questo che Terremoto Centro Italia riesce a interloquire con le istituzioni in maniera efficace, pur sempre tra mille difficoltà e con l’imbragatura della burocrazia e, diciamolo, di una politica che sembra andare in tutt’altra direzione rispetto a quelli che sono i reali interessi delle popolazioni colpite da questo evento nefasto.
Continuano, però, a portare avanti anche la protesta, civile e composta, ma che continua a essere necessaria per creare quella pressione capace di provocare decisioni importanti a favore della causa comune, come l’impegno ad aprire alcune vie di comunicazione per la fioritura. È il caso di quanto accaduto ieri, in occasione dei festeggiamenti degli Alpini del V Reggimento che, con una cerimonia, hanno reso onore ai caduti in ricordo degli avvenimenti di Monte Fior-Castelgomberto del 1916.
A Castelluccio vi è una situazione paradossale: la frazione di Norcia non avrebbe che pochissimi residenti in senso stretto, in quanto gran parte della popolazione vive a Castelluccio soltanto nel periodo che va dalla semina alla raccolta, quindi per circa otto mesi all’anno. Questo, secondo la burocrazia, non darebbe a questi cittadini il diritto alle SAE. Ma è ovvio che, senza SAE, diventa impossibile proseguire la normale attività legata alla terra. Si sta trattando per trovare una soluzione a questo paradosso ma, al momento, la situazione è in stallo.
Così come paradossale è la questione delle strade, che verranno aperte ai turisti muniti di pass ma non ai residenti, per i quali la procedura per ottenere i permessi di passaggio è molto più articolata; una situazione assurda che privilegia il turismo fine a se stesso, senza alcun ritorno economico locale in quanto localmente non si è fatto ancora nulla per ricostituire un’economia.
Per questo i Comitati avevano fatto sapere che avrebbero contestato la presenza di rappresentanti del Comune di Norcia, indicato come principale responsabile di questa impasse. Quando, il vicesindaco di Norcia, Luigi Altavilla, ha preso la parola, si è levata una schiera di fischi che ne hanno fermato l’intervento per trenta secondi. Dopodiché Altavilla ha potuto normalmente parlare. L’intento del Coordinamento dei Comitati era di sottolineare, in maniera pacifica e civile, il disagio in cui gli abitanti di Castelluccio sono costretti a causa della lentezza delle Istituzioni. Al Comandante del V Reggimento è stato donato il braccialetto simbolo della protesta pacifica, con scritto l’hashtag #insiemejelafamo.
Prosegue quindi l’opera di “Terremoto Centro Italia” per coniugare spirito collaborativo a forme di protesta civile, purtroppo necessarie vista l’esasperante lentezza e in continui intoppi che si verificano in questo lungo periodo del dopo-emergenza che, di fatto, è ancora emergenza piena.

Luca Craia

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