sabato 24 giugno 2017

Carifermo restaura il Santuario dell’Ambro. Investire sui beni culturali per rilanciare l’economia



Con un ragionamento estremamente lucido e lungimirante, il Presidente della Cassa di Risparmio di Fermo, Amedeo Grilli, nel corso dell’annuale convention per la presentazione del bilancio aziendale, ha dato la notizia: Carifermo interverrà con fondi propri per il restauro del Santuario della Madonna dell’Ambro. Grilli ha spiegato che la filosofia che muove questa decisione parte dal presupposto che i beni culturali sono un elemento fondamentale per il rilancio dell’economia dei territori colpiti dal sisma e intervenire sugli edifici di interesse storico e artistico equivale a investire in maniera efficace perché si torni a essere quanto prima produttivi.
Secondo il Presidente, mentre per la ricostruzione civile e industriale sembra profilarsi un intervento pubblico, per i beni culturali è in corso una preoccupante stasi. Si rende quindi necessario intervenire quanto prima anche perché certe situazioni presentano criticità importanti e non si può attendere rischiando ulteriori danni che potrebbero essere irreparabili. L’economia del territorio montano marchigiano si fonda in larga parte su un turismo giornaliero e di medio-lunga permanenza, turismo che ha ragione di essere proprio in funzione della presenza e del valore dei beni storici e artistici. Il loro recupero è quindi fondamentale.
Amedeo Grilli
Da qui la decisione della Cassa di Risparmio di occuparsi direttamente di uno dei beni simbolo del territorio fermano. Il Santuario dell’Ambro è meta quotidiana di numerosissimi visitatori e muove numeri economici importanti. Il terremoto ha, naturalmente, rallentato questo flusso ma non lo ha fermato. Ma la chiesa è stata danneggiata pesantemente e intervenire è improcrastinabile e urgente.
La decisione della banca fermana, quindi, è certamente un investimento per il futuro ma anche un segnale forte di volontà di ripresa di un territorio che vuole guardare avanti. C’è da augurarsi che sia solo il primo di una lunga serie di investimenti, interventi e sponsorizzazioni private che possano sopperire alle mancanze del pubblico su un settore importantissimo per tutto il territorio regionale, sia da un punto di vista culturale che economico, senza il quale è impensabile un ritorno alla normalità per le aree vittime del terremoto.

Luca Craia

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