Viste le porcherie a cui abbiamo assistito in passato, tra
infiltrazioni mafiose, tangenti e gente che ridacchiava sui morti, è cosa molto
buona la piattaforma per la ricostruzione trasparente promossa da Anci Marche.
Le solite ruberie all’italiana vanno assolutamente evitate ma, è bene
ricordarlo, questa non deve essere una zavorra a rallentare ulteriormente la
ricostruzione. Di tempo se ne è perso anche troppo e la possibilità di perderne
ulteriormente per evitare i soliti italici sprechi non sarebbe tollerabile.
Una soluzione percorribile alla quale, però, pare non si pensi,
sarebbe quella di dare priorità nell’affidamento degli incarichi di ricostruzione
alle imprese locali. In questo modo i benefici sarebbero evidenti: il controllo
sulla solvibilità e sui pregressi penali delle ditte sarebbe decisamente più
agevole ma, soprattutto, si darebbe un forte colpo di volano all’economia
locale. Il tessuto economico delle zone colpite dal sisma è ricco di imprese
attrezzate per svolgere lavori anche di grande portata. Affidare a loro i
lavori prima che ad altri sarebbe la cosa più logica.
Luca Craia
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