venerdì 9 giugno 2017

Attentati. Stranieri delinquenti. Servono norme severe per tutelare Italiani e stranieri onesti



È un appuntamento quotidiano quello con le notizie di stranieri immigrati in Italia che si rendono protagonisti di atti criminali più o meno gravi. Ogni giorno i giornali sono pieni di fatti di cronaca con protagonisti stranieri che risiedono legalmente o illegalmente nel nostro Paese. Non sono in possesso di dati precisi sull’incidenza del crimine stranieri sulla totalità degli atti criminosi ma la sensazione netta, ed è questa quella che crea l’allarme e la percezione di insicurezza nella popolazione, è che siamo vittime di un attacco delinquenziale per mano di questi uomini venuti in Italia a cercare chissà cosa. Una percezione netta, alimentata anche dal senso di impunità nei confronti di questi personaggi che delinquono ma non vengono puniti adeguatamente e, quindi, tornano puntualmente a commettere crimini. Ci sono casi a profusione, anche nel mio paese, Montegranaro, e la conseguenza di questo continuo bombardamento di fatti di cronaca è che l’insicurezza sfoca nell’intolleranza.
Ovviamente, in questo acuirsi della sensazione di insicurezza profonda, non possiamo dimenticare il terrorismo di natura islamica che, seppure non ha mai toccato, almeno finora, il nostro Paese, diventa ogni giorno più preoccupante per l’incontrollabilità del fenomeno, sempre più in mano al primo delinquente che si metta in testa di fare il martire. Il fatto che questi musulmani possono essere ovunque e chiunque, anche il nostro vicino di casa, è davvero terrificante e comincia a ledere seriamente la nostra libertà, inculcando in noi la paura di vivere secondo il nostro stile di vita e le nostre abitudini.
La soluzione a questa situazione di involuzione sociale, che sembra inarrestabile e incontrollabile, esiste ed è anche piuttosto chiara, ma richiede coraggio politico, quel coraggio che, chi governa e chi fa politica, a ogni livello, sembra non avere. Il pericolo costituito dai cittadini stranieri è evidente, specie per quanto riguarda quelli di cultura islamica, e la conseguenza è che, a farne le spese, sono anche e soprattutto quegli stranieri o quei cittadini italiani di origine straniera che si stanno integrando, stanno seguendo un percorso inclusivo e costituiscono ormai una parte positiva della nostra società. Anche per tutelare questi cittadini è assolutamente necessario che si mettano in atto soluzioni immediate e drastiche.
È evidente che l’Italia non è in grado di assorbire i nuovi flussi migratori, come è evidente che non riesce più a gestire nemmeno quelli di data precedente, a causa della crisi economica e dello stallo produttivo e sociale del Paese. Occorre alleggerire la nostra Nazione del gravame relativo a soggetti che costituiscono solo un problema e ai quali non possiamo offrire nulla, nemmeno percorsi rieducativi. L’unica via è l’espulsione. Credo che ogni straniero che viva sul suolo italiano debba avere una fedina penale intonsa, altrimenti non dovrebbe restare. Questo è abbastanza logico, ma dovrebbe essere altrettanto logico pensare all’espulsione di chiunque sia nel nostro Paese senza lavoro, senza dimora, totalmente a carico dello stato sociale. Serve severità anche nei confronti di chi mostra difficoltà nell’integrazione, nell’accettazione delle regole e delle norme, della cultura e delle tradizioni del Paese che lo ospita.
Ho avuto modo di confrontarmi su questo tema con diversi cittadini stranieri e cittadini italiani di origine straniera e molto spesso li ho trovati concordi sulla necessità di scremare ed eliminare ogni potenziale pericolo per la sicurezza sociale. A ben pensare è normale che chi vive in Italia e si sente parte del nostro Pese condivida le nostre stesse preoccupazioni anche nei confronti dei loro stessi connazionali, anzi, molto spesso queste persone soffrono in particolar modo le conseguenze dei problemi causati da gente della stessa origine, cultura o fede ma che non riescono o vogliono integrarsi.
È per questo che ritengo infondata anche la preoccupazione dei politici che non si impegnano verso una soluzione radicale del problema perché la reputano impopolare. In realtà prendere provvedimenti seri e intervenire duramente sarebbe un’iniziativa che raccoglierebbe consensi a tutti i livelli, tralasciando chi si trincera dietro alle antiche e ormai anacronistiche ideologie che, se ancora seguite, non possono che aggravare una situazione già molto seria e preoccupante.

Luca Craia

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