mercoledì 31 maggio 2017

Anticipo per i lavori di somma urgenza. Ci vuole coraggio a chiamarlo anticipo.




Per carità, tecnicamente è un anticipo, perché la somma totale ancora non si vede. Ma suona grottesco chiamare anticipo l’erogazione di 6.400.000 Euro ai Comuni e alle Province colpiti dal terremoto per far fronte ai lavori di somma urgenza effettuati per la messa in sicurezza degli edifici. Si tratta del 70% del totale dovuto e, se pensiamo che questi lavori sono stati in gran parte già svolti da mesi, capiamo perché il termine “anticipo” sia quanto meno stonato. Nel frattempo le ditte che hanno eseguito i lavori hanno probabilmente pagato i materiali e sicuramente, si spera, pagato gli stipendi agli operai. L’iter burocratico e bla bla bla, ma penso che anche i burocrati gradiscano ricevere puntualmente il salario.
Comunque i soldi sono arrivati ad Ancona e, a breve, giungeranno nelle casse di Province e Comuni. “Un atto importante per le imprese del territorio che con il 70% di anticipazione possono continuare a operare a favore delle nostre comunità” ha detto il Presidente Ceriscioli che, invece di farsi un vanto di questo cosiddetto anticipo, meglio farebbe a scusarsi per il ritardo.

Luca Craia

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