Per carità, tecnicamente è un anticipo, perché la somma totale ancora
non si vede. Ma suona grottesco chiamare anticipo l’erogazione di 6.400.000
Euro ai Comuni e alle Province colpiti dal terremoto per far fronte ai lavori
di somma urgenza effettuati per la messa in sicurezza degli edifici. Si tratta del
70% del totale dovuto e, se pensiamo che questi lavori sono stati in gran parte
già svolti da mesi, capiamo perché il termine “anticipo” sia quanto meno
stonato. Nel frattempo le ditte che hanno eseguito i lavori hanno probabilmente
pagato i materiali e sicuramente, si spera, pagato gli stipendi agli operai. L’iter
burocratico e bla bla bla, ma penso che anche i burocrati gradiscano ricevere
puntualmente il salario.
Comunque i soldi sono arrivati ad Ancona e, a breve, giungeranno nelle
casse di Province e Comuni. “Un atto importante per le imprese del
territorio che con il 70% di anticipazione possono continuare a operare a
favore delle nostre comunità” ha detto il Presidente Ceriscioli che, invece di
farsi un vanto di questo cosiddetto anticipo, meglio farebbe a scusarsi per il
ritardo.
Luca Craia
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