lunedì 20 marzo 2017

Bel weekend a Montegranaro, anche se non c’è la gente di una volta.



Come ho sempre detto, fin dalla prima edizione, l’idea di trasformare la piazza in un giardino è ottima e va perseguita con convinzione, anche se ci vuole tempo per farla partire. Già quest’anno, ed è il secondo, l’affluenza è stata nettamente migliore rispetto all’anno scorso, il che dovrebbe incoraggiare l’Assessore Beverati a tirare dritto, per una volta che azzecca un’iniziativa. Gente ce n’era, anche se non c’era la ressa, e probabilmente l’anno prossimo ce ne sarà di più perché la piazza, vestita di fiori e piante, è davvero bella.
Anche la fiera, tutto sommato, è riuscita. Temevo il deserto, con la sempre più forte propensione della gente ad andare per centri commerciali a respirare aria condizionata invece di quella naturale, e invece, comunque, la fiera di San Giuseppe è stata frequentata. Certo non c’è più la ressa di una volta, quando non si riusciva a passare né per viale Gramsci né per viale Zaccagnini, né ci sono le bancarelle di una volta, che arrivavano, a volte, quasi fino alla fontana della circonvallazione. Ma, visti i tempi grami, ci si può anche accontentare.
Un conto, però, è accontentarsi, un conto è dichiarare trionfi inesistenti. L’articolo di stamane del Corriere Adriatico parla di folle oceaniche che non ci sono state e di bancarelle accatastate l’una sull’altra mentre c’erano ampi spazi vuoti, segno che molti commercianti hanno disertato l’iniziativa, per quanto storica. Sembra quasi che il giornalista sia andato da un’altra parte e si sia confuso, oppure che dovesse bilanciare la critica costante e quotidiana sulle strade groviera della zona industriale con un elogio che, francamente, non ci sta proprio. Ma si sa, sono tempi difficili per il giornalismo italiano.
                                      
Luca Craia

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