mercoledì 4 gennaio 2017

Partito per il restauro il “Sacello Lauretano” di SS. Filippo e Giacomo



È partito stamattina per il laboratorio del restauratore Marco Salusti il Sacello Lauretano contenuto nella chiesa dei SS.Filippo e Giacomo. Il progetto era stato presentato da Arkeo alla Curia Arcivescovile di Fermo, ovviamente col placet del parroco don Sandro, già lo scorso settembre ma soltanto nella settimana a cavallo tra Natale e Capodanno è giunta l’approvazione della Sovrintendenza e i relativi permessi a intervenire. Così stamane Marco Salusti ha preso in carico l’opera che verrà riportata all’antico splendore in un paio di mesi.
Il Sacello Lauretano è uno splendido esempio di plastificazione dell’immagine della Santa Casa di Loreto, un’arte devozionale nata subito dopo la “traslazione” della Casa della Vergine a Loreto, che la tradizione indica nella data del 10 dicembre 1294. Da allora in molte chiese marchigiane sono cominciate ad apparire queste “casette” che ne rappresentano l’immagine. Quella di Montegranaro è un’opera molto ricca, in legno, cartapesta e stoffa, e necessita di restauri urgenti per il progressivo deterioramento di materiali e colori. È databile al XVII secolo ed è sempre stata conservata nella chiesa del priore, salvo negli anni in cui la chiesa è stata chiusa, anni in cui l’opera era stata spostata, per metterla al sicuro, nella sottostante chiesa di Sant’Ugo ad opera dei nostri volontari.
Il restauro sarà interamente finanziato da Arkeo coi fondi raccolti durante le nostre iniziative e con le offerte dei visitatori che vengono ai nostri tour, eccetto gli introiti della manifestazione “Il canto degli Affreschi” e del concerto dei FiorOscuro che sono stati destinati all’iniziativa “Uniti per voi” delle associazioni montegranaresi pro terremotati. Tutto ciò che Arkeo raccoglie con le sue iniziative, infatti, viene poi restituito sotto forma di opere di recupero del patrimonio culturale e storico. Siamo anche in attesa del progetto per il restauro del Crocifisso del cimitero per il quale, invece, chiederemo un contributo alla cittadinanza.
Affidiamo intanto la “Casetta della Madonna” all’ottimo Marco Salusti in attesa che ci venga restituita in un paio di mesi.

Luca Craia

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