Comunicato integrale
“Amore non conosce misura” è il lungo racconto della vita di Marcella Samuelli, che una volontaria dell’Associazione l’Abbraccio ha registrato e trascritto durante il ricovero dell’autrice nell’Hospice di Montegranaro.
“Amore non conosce misura” è il lungo racconto della vita di Marcella Samuelli, che una volontaria dell’Associazione l’Abbraccio ha registrato e trascritto durante il ricovero dell’autrice nell’Hospice di Montegranaro.
Marcella non
poteva più scrivere ma voleva realizzare un sogno: quello di raccontare la
sua vita non comune, affatto banale, mai semplice e tranquilla: disabile
dall’età di quattro anni a seguito della polio, ha vissuto la guerra, ha
conquistato autonomia e ruolo sociale attraverso il lavoro, il volontariato, la
vita non facile agli inizi della Comunità di Capodarco accanto a Don
Franco Monterubbianesi. Da lì il matrimonio, la gioia di due figli, la perdita
del marito dopo una lunga e dolorosa malattia, e poi la sua stessa malattia con
i molti mesi passati in ospedale, fino all’Hospice – eccellenza del sistema
sanitario pubblico - dove, per dirla con le sue parole, ha “ricominciato a
vivere tanto da poter finalmente scrivere questo libro”
Di questo
suo sogno, lei ha fatto dono all’Associazione l’Abbraccio che con la diffusione
del libro e le occasioni pubbliche per presentarlo, promuove l’esperienza dei
volontari in Hospice e la cultura delle Cure Palliative per una sempre
maggiore e più corretta informazione, sulle delicate e complesse questioni del
fine vita.
Tra gli
infiniti modi per scrivere un’autobiografia, e gli altrettanto infiniti motivi per mantenere
viva la memoria di un individuo, questo libro certamente sceglie il rispetto e
la tutela della dignità della persona malata non più guaribile,
realizzando il principio fondamentale della Cure Palliative, regolate dalla
legge 38/2010 e praticate prevalentemente negli Hospice di tutta Europa.
“Amore non
conosce misura” nel raccontare una singola vita, testimonia la Vita, che
dobbiamo onorare e celebrare, fino all’ultimo respiro come ha fatto Marcella:
portando attenzione ed ascolto nelle relazioni umane, dandoci il tempo da
dedicare al volontariato e alla condivisione, praticando il valore della
gratuità, della solidarietà e del rispetto delle fragilità umane, nella forma
più semplice che ogni individuo può esercitare: il prendersi cura di coloro che
abbiamo accanto.