Vediamo se ho capito bene:
con la flat tax mi mettono un’aliquota fissa, uguale per tutti i poveracci come
me, e un’altra aliquota, anch’essa fissa ma un po’ più alta, per chi poveraccio
invece non è. Con l’aliquota fissa so quanto pago di preciso, e so’ soddisfazioni,
ma non posso più defiscalizzare niente. Alla fine dei giochi, se mi resta di
che mangiare mi è andata di lusso. A chi poveraccio non è va leggermente
meglio, ma appena appena. Diciamo che, con un’aliquota del 30% e un reddito di
1 milione, ti si portano via 300 mila Euro. Te ne restano solo 700.000 ma, con
qualche sacrificio, ci campi. Con un’aliquota del 15% e un reddito lordo di
20.000 Euro, te ne prendono solo 3000 ma, non potendo più scaricare nulla, coi
17.000 che ti restano devi pagarci mutuo, bollette, spese mediche,
assicurazioni varie e via discorrendo. Se te ne restano 10.000 sei stato bravo
a risparmiare. Ma non mangi.
E qui subentra il reddito di
cittadinanza. Pianti tutto, lavoro, attività in proprio, quello che ti dà
(poco) da mangiare e ti prenditi il tuo reddito a 5 Stelle. In effetti chi te
lo fa fare di litigare col commercialista, col direttore di banca, di correre a
destra e a sinistra per pagare i fornitori, di alzarti presto la mattina, di
faticare, perché alla fine tocca pure lavorare per vivere. Col reddito di
cittadinanza non ci pensi più: ti prendi la tua miseria ma almeno non devi
farti il mazzo per averla. Dice: però se non accetti più di due proposte di lavoro
te lo tolgono. E chi te le fa più di due proposte di lavoro, coi tempi che
corrono?
P.S.: questo è un testo semiserio. Evitate sbotti di bile e fatevi una risata, che fa bene anche a voi.
Luca Craia