Non è la prima volta che tratto questo argomento ma vorrei tornarci perché non
vedo alcun tipo di presa di coscienza del problema da parte di forze politiche
e sociali, men che meno da parte del governo della città che pure è l’unico ad
avere i dati reali e concreti in mano. Da quello che sappiamo, comunque, siamo
in decremento demografico e questo dovrebbe essere sufficiente a far suonare
qualche campanello di allarme che, invece, non suona. Del resto lo stesso
bilancio consuntivo ha evidenziato come gli oneri di urbanizzazione previsti
non siano stati raggiunti e, anzi, siano stati enormemente sovrastimati, segno
inequivocabile che l’investimento edilizio sul territorio di Montegranaro è
fermo. Questo è un indice preoccupante, in quanto significa non solo che la
crisi ha falcidiato la capacità di investimento, ma anche che non c’è più
popolazione a creare la domanda di mercato per i beni immobiliari.
Il decremento demografico di un paese che è sempre andato in crescendo
comporta nel medio e lungo periodo conseguenze gravissime. Montegranaro è un
paese che è cresciuto enormemente, oltre che disordinatamente, dal dopoguerra a
oggi. L’espansione urbanistica è resa evidente dai tanti palazzi e dai tanti
immobili cresciuti a ridosso delle mura del castello e, via via, a scendere
lungo i crinali. Il centro storico ha vissuto il suo spopolamento già anni fa e
ora le conseguenze, in termini di degrado, sono sotto gli occhi di tutti. Ma si
sta rendendo altrettanto evidente lo spopolamento di aree immediatamente
prospicenti il centro storico, col l’abbandono di opifici e di fabbricati di
civile abitazione.
Il quartiere di San Liborio, fino a pochi anni fa popolosissimo e denso di
attività e servizi, sta vivendo un declino che sembra inarrestabile: fabbricati
fatiscenti, degrado urbano, declino economico stanno creando una lunga serie di
problemi e quello che era il quartiere vip del paese. Per esemplificare è come
se il contagio del male che affligge il centro storico si stia diffondendo. A
causare questa situazione è il decremento della popolazione unita al calo ella
qualità dei servizi che vedono zone più recenti offrire migliori opportunità.
Ma, andando avanti con la tendenza demografica negativa, è più che lecito pensare
che lo stesso problema andrà nel tempo a presentarsi anche in altre zone del
paese. Del resto è logico: se ci sono più edifici che persone, gli edifici
rimangono vuoti e degradano.
Il futuro di Montegranaro, quindi, appare decisamente fosco, anche perché la
situazione economica non sembra essere destinata a migliorare in tempi brevi.
Quindi l’appetibilità del paese anche in termini residenziali decade, non
essendoci lavoro e non offrendo una qualità della vita paragonabile, ad
esempio, ai centri della costa.
Occorre quindi mettere in campo delle politiche locali che riescano in
qualche modo a tamponare questa situazione, cercando di attrarre investimenti
imprenditoriali e incentivando non tanto le nuove edificazioni quanto il
recupero del patrimonio edilizio esistente. Ma, al momento, non sembra che
qualcuno si stia ponendo il problema. È molto preoccupante perché situazioni di
questo genere possono avere evoluzioni rapide e, non intervenendo
tempestivamente, le conseguenze possono essere davvero nefaste, trasformando un
paese fino a ieri florido e pieno di vita in una città fantasma.
Luca Craia
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