venerdì 10 marzo 2017

Civici si diventa. L’Associazione culturale rappresentata in Consiglio Comunale


Ho sempre ritenuto che un’associazione culturale dovrebbe avere un obiettivo culturale, appunto; dovrebbe dare segnali di vita realizzando progetti, eventi, iniziative. Ho sempre pensato che fare politica sia un modo nobile di darsi alla comunità, quando non inquinato da interessi personali. Non dovrebbe esserci nulla di cui vergognarsi nel fare politica, nessuna remora nel dichiararlo. Così un’organizzazione politica dovrebbe palesarsi come tale, perché essere tali dovrebbe essere nobile come nobile è l’intento di governare per il bene comune.
Così mi stupisco nel leggere un comunicato stampa a firma del Direttivo di Liberi per Montegranaro, organizzazione che ho sempre ritenuto politica che come tale, in passato, ha presentato liste elettorali e nella quale si riconoscono ben tre Consiglieri Comunali di maggioranza tra cui il Vicesindaco Ubaldi, l’Assessore ai Servizi Sociali Strappa e il Capogruppo di Maggioranza Gaudenzi. In questo comunicato viene definita l’organizzazione Liberi per Montegranaro non come politica ma come “associazione civica culturale”. Curioso, perché non mi risulta che altre associazioni culturali siano rappresentate politicamente in Consiglio Comunale né ho notizia di iniziative culturali intraprese da L.p.M..
Così ho chiesto lumi, approfittando di una discussione in corso su Facebook tra i cui partecipanti c’era anche Paolo Gaudenzi. Ho chiesto se L.p.M. fosse un’associazione culturale e quale fosse l’oggetto sociale. Ho chiesto chi ne fosse il Presidente e chi parte del Direttivo, anche perché il comunicato non è firmato con nomi e cognomi come sarebbe lecito aspettarsi. Alle mie domande, credo, legittime visto che tale associazione governa Montegranaro, Paolo Gaudenzi ha risposto che sono un curiosone, mi ha detto, testuale, “bravo bravo, pat pat sopra la testa”. Al che ho capito: trattasi di associazione culturale di umorismo. Peccato che, in realtà, a vedere come è governata Montegranaro ci sia poco da ridere.

Luca Craia


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