giovedì 15 dicembre 2016

Anche di Montegranaro i “guerrieri” nordafricani denunciati.



La situazione dell’ordine pubblico nella zona del Fermano, nonostante i dati più volte diffusi in maniera ufficiale che dovrebbero sembrare tranquillizzanti in quanto fotografano una criminalità in regresso, continua a riempire le cronache dei giornali. In effetti la popolazione ha una percezione ben diversa rispetto ai dati diffusi, e ciò probabilmente è imputabile all’assuefazione che i cittadini provano di fronte alla mancanza di provvedimenti giudiziari contro chi compie reati, assuefazione che fa diminuire le denunce ma non i reati.
Anche per quanto riguarda i membri delle due bande criminali che si sono ripetutamente affrontate sia a viso aperto che con reciproci attentati lungo la costa fermana e maceratese, in particolare nella zona di Lido Tre Archi, leggiamo da Il Resto del Carlino che soltanto uno dei tanti delinquenti coinvolti è stato fermato, mentre tutti gli altri se la sono cavata con una denuncia. Eppure si tratta di gente pericolosa, che va in giro armata, che si affronta con una violenza inaudita con coltelli e machete, che dà fuoco a negozi, che traffica con droga e chissà che altro. Ciononostante questi personaggi restano il libertà, liberi di reiterare i reati e di condurre i loro traffici.
Le forze dell’ordine, nonostante le dichiarazioni di facciata di Questura e Prefettura, sembrano disarmate di fronte a questa criminalità, una criminalità composta per la stragrande maggioranza da stranieri che, oltre alla paura che normalmente i gesti criminali incutono alle persone per bene, crea tensione sociale e danneggia in maniera forse irreparabile ogni processo di possibile integrazione. I Carabinieri e la Polizia stanno facendo enormi sforzi per arginare questi fenomeni ma questi sforzi sembrano vani se, a seguito delle azioni di indagine e repressione della criminalità, non corrispondono provvedimenti giudiziari adeguati.
E a Montegranaro abbiamo poco da stare tranquilli, visto che ben due persone coinvolte nella guerra tra bande di Lido Tre Archi risiedono nel nostro comune. In un mondo perfetto queste persone vivrebbero emarginate, anche dalla loro stessa comunità straniera, reietti e inaccettati perché inaccettabili. Ma sappiamo che non è così. E il senso di insicurezza cresce.  

Luca Craia

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