mercoledì 10 giugno 2015

Il mistero della telecamera che non sorveglia



Dopo mesi di propaganda basata sull’installazione delle telecamere di sicurezza sul territorio cittadino, dopo fiumi di parole, dopo tastiere consumate a forza di bearsi per questo traguardo raggiunto, alla prima prova in cui queste telecamere avrebbero potuto rivelarsi utili apprendiamo che non funzionano. Capita che una ragazza lasci in sosta la propria vettura lungo via Cavallotti e la ritrovi fortemente danneggiata, una fiancata ammaccata e graffiata e uno specchietto rotto, e si rivolga al Comune per acquisire le immagini della telecamera posta poco più a valle, proprio in mezzo alla strettoia di Porta Romana. La risposta, però, è stata agghiacciante per la poverina: la telecamera non era in funzione.
Perché e percome non si sa, fatto sta che la malcapitata si sfoga su Facebook e proprio su Facebook riceve le spiegazioni da parte del Consigliere di maggioranza Paolo Gaudenzi, fedelissimo del vicesindaco Ubaldi che tanto si è beato della videosorveglianza. Gaudenzi le e ci fa sapere che, guarda il caso sfortunato, la telecamera non era in funzione perché c’è stata una disfunzione nel sistema da circa una settimana, di cui il fornitore del servizio è stato prontamente informato dalla Polizia Municipale ma al quale non è ancora stato posto rimedio. Sospettare che non abbia mai funzionato potrebbe essere meschino, o no?
Dico soltanto che, quando un’amministrazione comunale pone tanto in risalto un provvedimento per poi far apprendere in maniera fortuita ai cittadini che questo provvedimento in realtà non funziona, un esamino di coscienza bisognerebbe farselo. Perché se il cittadino è tranquillo perché ci sono le telecamere e poi queste non funzionano, il cittadino è stato tratto in inganno.
Credo sarebbe stato opportuno informare la cittadinanza del temporaneo mancato funzionamento, visto che altre informazioni vengono tranquillamente divulgate tramite Facebook o il sito del Comune. Credo che, comunque, il Comune dovrebbe risarcire in qualche modo quella ragazza. Credo, infine, che chi ha tanto cavalcato la videosorveglianza per autopromuoversi ora dovrebbe, non dico dimettersi, perché per questa gente è impensabile, ma almeno fare pubblica ammenda.

Luca Craia

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