Bisogna essere onesti, per quanto a
qualcuno possa restare difficile. Bisogna essere onesti e dire che il centro
storico di Montegranaro, negli ultimi anni, è migliorato molto. Chi ricorda la
situazione di qualche anno fa non può non notare che ci sono meno piccioni e
che molti stabili fatiscenti sono stati messi in una condizione estetica e di
sicurezza migliore. È sparita l’impalcatura sempiterna di via don Minzoni, le
aperture di alcuni edifici sono state chiuse in modo da non farvi dimorare
piccioni e altri tipi di animale, nonché qualche essere umano in cerca di
rifugio temporaneo e illegale. E di questo, apro una parentesi, mi prendo il
merito senza girarci tanto intorno.
È migliorata la pulizia delle strade,
anche grazie all’impegno dell’operatore di zona che, però, se si prende una
settimana di ferie o sta male, si torna da capo. C’è un ordine migliore nel
posteggio delle auto anche se ancora servirebbe almeno una segnaletica adeguata
per impedire a gente di fuori di addentrarsi per i vicoli e rimanerci incastrata
con una macchina troppo grande. Chiedere di riservare il transito ai residenti
sembra essere troppo.
Tutto questo sta portando degli
effetti positivi: si stanno aprendo strutture ricettive, b&b e una
struttura più complessa in piazza. È un ottimo segnale perché se i privati
cominciano a investire significa che si sta rendendo evidente il potenziale
economico e, se diventa evidente il potenziale economico, diventa interessante
investire anche per altri privati. È la ricetta che indico da sempre, la strada
maestra per creare economia e, nello stesso tempo, risolvere i problemi del
centro storico.
Ma non va tutto bene. C’è ancora
molto da fare. Ci sono segnali di incuria evidenti e, se alcuni stabili
fatiscenti in parte sono stati migliorati nella loro condizione generale, rimane
il problema di che farne, di come impedirne il progressivo degrado e il
manifestarsi di nuovi problemi nel medio-lungo periodo. In via Volontari, in
uno dei luoghi più importanti turisticamente, ci sono delle situazioni urbane
inaccettabili, con impalcature fatiscenti e pezzi di ruderi che cadono in strada.
Ovunque la parietaria sta aggredendo le mura esterne di edifici disabitati
creando ulteriori danni, pericolo per la salute e situazioni estetiche
inguardabili. I turisti che portiamo in tour spesso (anche ieri) notano queste
situazioni e si domandano come sia possibile che nessuno intervenga. Poi c’è l’inciviltà
di alcuni abitanti che conferiscono male i rifiuti o li abbandonano in strada,
parcheggiano selvaggiamente e si comportano come se il decoro del luogo in cui vivono
non li riguardasse. Anche queste sono situazioni che si possono risolvere con
il controllo e le sanzioni.
Quindi la situazione è in netto
miglioramento ma occorre ancora attenzione e, soprattutto, occorrono
investimenti. Se è vero che il privato comincia a investire, il pubblico e la
politica non possono e non devono rimanere inerti a guardare. Occorrono
politiche di sostegno a questi investimenti e soprattutto occorre intervenire
laddove è compito della pubblica amministrazione. In sostanza, servono soldi
in bilancio, cosa che ancora non abbiamo mai visto. Insomma: bene ma non benissimo.
La strada è quella giusta ma c’è ancora molto da camminare.
Luca Craia