martedì 21 marzo 2023

ALLUVIONE, EROGATI AI COMUNI 22,5 MLN PER I PRIMI RISTORI. ALBANO (MEF): “BOCCATA DI OSSIGENO DOPO DRAMMA”

ROMA - “Esprimo grande soddisfazione per la firma dei decreti di liquidazione utili ad erogare i primi finanziamenti ai Comuni dell’anconetano e del pesarese colpiti dall’alluvione dello scorso settembre”. Lo afferma in una nota l’on. Lucia Albano, sottosegretario all’Economia e Finanze.
“Ai privati saranno destinati 5 mila euro e alle imprese 20 mila euro, a segno di un primo e parziale ristoro dei danni subiti. Si tratta di una boccata di ossigeno dopo un dramma che si è abbattuto all’improvviso, sconvolgendo il tessuto imprenditoriale e la quotidianità di moltissimi cittadini. Il Governo ha stanziato con grande celerità le risorse, per un totale di 400 milioni, e la regione Marche con il presidente Acquaroli sta prontamente provvedendo a trasferirle verso i Comuni. Un esempio di buon governo e di efficace lavoro di squadra”, conclude.

lunedì 20 marzo 2023

AATO 3 – 20 MILIONI DI EURO PER COMBATTERE LO SPRECO DI RISORSE IDRICHE

 


L’AATO 3, presieduta da Alessandro Gentilucci, capofila di un accordo di programma da 20 milioni di euro che saranno investiti sui comuni del cratere per l’introduzione di sistemi di rilevazione automatica delle perdite al fine di ridurre il fenomeno. “Un risultato politico straordinario” sottolinea Gentilucci “poiché abbiamo messo insieme tre Autorità d’Ambito, AATO 3, 4 e 5, la Regione Marche con il presidente Acquaroli e il Commissario Straordinario alla Riparazione e Ricostruzione sisma 2016, senatore Castelli, per un intervento che consentirà di far fronte allo spreco d’acqua con sistemi di controllo e verifica tecnologicamente innovativi”.

Il soggetto gestore sarà la società Ciip, realtà interamente pubblica affidataria del servizio idrico integrato nell’Ato5, che ha già implementato questa tecnologia negli anni passati nel Piceno.

“Un impegno concreto e strutturale” conclude Gentilucci “che sancisce come sia necessario fare di tutto per regolare e ottimizzare l’utilizzo della risorsa idrica: sprecare di meno significa pagare di meno”.

Le pietre che parlano. La storia si fa sia con le fonti che con i reperti.

Non si può ricostruire la storia di un paese, sia esso Montegranaro o Canicattì, solo attraverso le fonti storiografiche. Leggere le carte è fondamentale, ma se non si uniscono le informazioni ritrovate sui documenti storici con i risultati delle ricerche archeologiche, si ha una visione parziale e si rischia di ricostruire la storia in maniera errata.

Faccio l’esempio della chiesa dei SS.Filippo e Giacomo, di cui siamo al corrente di tre diverse edificazioni: la prima è quella che poi è stata intitolata a Sant’Ugo, la seconda è datata al XVI secolo e la terza è quella che possiamo vedere attualmente. Quindi abbiamo la presenza della prima edificazione e della terza, la seconda è andata perduta. Se guardiamo le carte, i documenti, la storiografia, tutto lascerebbe supporre che la chiesa cinquecentesca sia stata inglobata da quella settecentesca, che l’avrebbe ampliata.

Ma se leggiamo i mattoni, le pietre, se inseriamo nella ricerca anche i risultati dei rilievi archeologici, ci accorgiamo che invece la chiesa era spostata più a valle rispetto alla posizione attuale, e la possiamo individuare nel perimetro della canonica. Questo lo possiamo affermare per la presenza di diverse pitture murarie all’interno della casa stessa ma soprattutto per il ritrovamento di un vano seminterrato che a tutti gli effetti risulta essere la cripta del tempio intermedio.

Quindi la chiesa settecentesca ha ampliato quella cinquecentesca nel senso che è più grande ed estesa, ma nel ‘500 SS.Filippo e Giacomo e Sant’Ugo erano due unità distinte. Solo nel 1760 l’antica chiesa di Sant’Ugo è stata inglobata dalla costruzione della nuova chiesa diventandone la cripta, mentre la chiesa cinquecentesca è stata adibita a canonica.

Tutto questo lo possiamo stabilire unendo le informazioni storiografiche con quelle archeologiche, procedimento senza il quale non si può ricostruire in maniera completa la storia. Ecco perché è importante anche il lavoro di catalogazione degli ipogei e del sottosuolo in generale che stiamo compiendo con Arkeo, il Labirinto e il Cai di Fermo, un lavoro che ci ha già consentito di capire molte cose.

 

Luca Craia