lunedì 10 gennaio 2022

Scuola e neve: l’istituzione scolastica serve a educare, non a parcheggiare i figli.


 

È tristissimo constatare come ogni qualvolta si decida di chiudere la scuola per motivi di sicurezza, siano essi legati alla pandemia o, come nel caso di oggi, legati alla neve, si sollevino polemiche su dove lasciare i bambini, come se le scuole non fossero un luogo di apprendimento e formazione ma soltanto il contenitore dove appoggiare la prole quando si va al lavoro. Il disagio delle famiglie è comprensibile, intendiamoci; quello che voglio fare è spostare il punto focale da un’altra parte, ossia sul fatto che la nostra società non è organizzata minimamente per sostenere le famiglie quando la scuola, per qualsiasi motivo, deve essere sospesa. Credo che una società moderna e funzionante deve avere tutti i sistemi di sostegno alle famiglie, che siano sospensioni temporanee dal lavoro a strutture dove i bambini possano essere lasciati in sicurezza qualora la scuola non funzioni per un breve periodo. Ma la scuola non può essere ridotta a un baby parking.

Le ordinanze di chiusura per neve emesse da diversi Sindaci delle Marche per oggi, col senno di poi potrebbero sembrare eccessive, visto che la neve, per fortuna, nella notte si è sciolta. Ma il principio sanissimo che sia preferibile eccedere con la prudenza piuttosto che difettarne. La polemica che si sta cercando di montare, anche tramite certi blog travestiti da giornali, è piuttosto povera, perché basta guardare il caso di Monte Urano dove l’ordinanza di chiusura non è stata emessa ma si è annunciato in serata che il servizio trasporto scolastico non sarebbe stato garantito, come dire: la scuola è aperta ma i rischi sono tutti vostri.

Piuttosto che polemizzare con i Sindaci che hanno agito responsabilmente chiudendo per oggi le scuole ed evitando rischi inutili ad alunni e insegnanti, a prescindere dal fatto che oggi la neve si sia sciolta o no, sarebbe bene concentrarsi su come riportare la scuola al suo valore pedagogico e formativo e risolvere il problema di sostenere le famiglie che, in caso la scuola sia chiusa, non saprebbero dove lasciare i figli. Certamente il luogo dove lasciare i figli per andare al lavoro non è la scuola. La scuola ha un’altra funzione, molto più importante.

 

Luca Craia

domenica 9 gennaio 2022

Kienergia Rieti vince facile su una Sutor Montegranaro decimata: 77-51


 Kienergia Rieti: Testa 8, Papa 13, Buccini, Vujanac 2, Cortese 5, Del Testa 11, Frizzarin 5, Tiberti 8, Broglia 9, Antelli 4, Timperi 7, Franco 2. All: Ceccarelli.

Sutor Basket Montegranaro: Masciarelli 21, Angellotti ne, Torrigiani ne, Korsunov 14, Malloni 2, Verdecchia 3, Barbante, Mariani 3, Crespi 8. All: Cagnazzo.

Arbitri: Nocera di Cosenza e Rubera di Bagheria (Palermo)

Note: Parziali: 27-8, 47-25, 61-39. Tl: Kienergia 7/10, Sutor 12/15.Tiri da 3 punti: Kienergia 8/25, Sutor 3/17. Rimbalzi: Kienergia 49, Sutor 33.

RIETI – Una Sutor Montegranaro stoica, è stata sconfitta a Rieti dalla Kienergia per 77-51. Pur priva di quattro giocatori, Alberti, Galipò, Botteghi e Ambrogi a causa Covid-19 e senza gli infortunati Angellotti e Torrigiani, la compagine gialloblù ha tenuto bene il campo considerando che i tanti giovani nel roster sono stati impiegati davvero tanto. La squadra di Cagnazzo ad eccezione del primo quarto, ha retto bene il confronto contro i più quotati avversari e questo lascia ben sperare per un prossimo futuro considerando che la società dopo aver vagliato il mercato è pronta ad intervenire anche per sostituire Murabito, che ha rescisso il suo contratto a fine dicembre.

Cronaca – Partono bene i padroni di casa, 7-0 dopo 2’ con il primo canestro della Sutor Montegranaro timbrato da Crespi dopo 2’45” per il 7-2. Pesano le defezioni in casa gialloblù, Korsunov però realizza i primi due punti quelli del 7-4. La Kienergia però ha sempre il pallino del gioco in mano e con un controparziale di 13-0 si portava avanti nel puntgegio di 16 lunghezze, 20-4 dopo 6’30”. Malloni segna i primi punti in serie B, il primo quarto si chiude sul 27-8.

Masciarelli realizza i primi due punti del secondo quarto, la NPC reagisce e si porta avanti sul 36-12 al 13’. I veregrensi grazie a Korsunov e a cinque punti consecutivi di Masciarelli, con un parziale di 0-7 risalgono nel punteggio, 36-19 al 15’. Al riposo lungo il punteggio è di 47-25 con un parziale nel secondo quarto di 20-17.

Alla ripresa del gioco il canovaccio dell’incontro non cambia, la Sutor nel finale del terzo periodo risale con Korsunov fino al meno 17 (56-39) e al 30’ il punteggio è di 61-39. Nell’ultima frazione arrivano anche la tripla di Mariani e un bel canestro di Verdecchia, la Kienergia però controlla la situazione e alla fine vince per 77-51 contro una Sutor comunque da elogiare per come sia stata in grado di tenere il campo nonostante le sette defezioni accusate.

“Quella con la Kienergia è stata una gara ben interpretata dai ragazzi che sono scesi in campo – ha detto il coach della Sutor Damiano Cagnazzo – nel miglior modo possibile. Ci eravamo riproposti di dare il 100% e siamo riusciti a farlo perché non volevamo accampare delle scuse visto gli assenti che c’erano. La squadra, dopo aver pagato lo scotto dell’inesperienza nel primo periodo, si è giocata la partita alla pari contro una compagine, la Kienergia che è sicuramente una delle migliori di questo campionato. C’è stata tanta voglia di combattere e da questa cosa che dobbiamo ripartire per programmare il prosieguo della stagione”.


Ufficio Stampa

Sutor Basket Montegranaro


Montegranaro: domani scuole chiuse.

 

Visto che il tempo non accenna a migliorare e che le previsioni per domani continuano a preoccupare, per evitare disagi e pericoli il Sindaco di Montegranaro, Endrio Ubaldi, ha appena disposto, con apposita ordinanza, la chiusura temporanea di tutte le scuole presenti sul territorio comunale (compreso il nido) per la giornata del 10 gennaio. La decisione è stata presa di concerto con la dirigenza scolastica.
Stessa decisione presa anche dal Sindaco di Fermo, Paolo Calcinaro, e da altri sindaci della Provincia.

Luca Craia

Allerta neve. Cautela. La Protezione Civile è pronta.

 



Allerta meteo per rischio neve su tutte le Marche, anche se nel Fermano costiero il rischio è relativamente basso. Le previsioni parlano di neve debole con un'attendibibilità del 75/80%, a partire dalle prime ore del pomeriggio e fino a tarda notte. La Protezione Civile di Montegranaro è comunque già pronta, anche con l'ausilio di ditte private, nel caso sia necessario intervenire sulla sicurezza stradale, a Montegranaro Sempre molto fragile in caso di eventi atmosferici di questo genere. 

Riguardo le scuole, sulla base delle informazioni attuali il Sindaco non ha ritenuto prendere provvedimenti, salvo poi valutare le eventuali evoluzioni della situazione. Quindi, al momento, la riapertura dopo le vacanze di Natale è confermata per domattina. 

La raccomandazione è sempre la stessa in questi casi: evitare di mettersi in strada se non strettamente necessario, avere montati gli pneumatici invernali o a bordo le catene e, soprattutto, tanta prudenza.

Luca Craia 


sabato 8 gennaio 2022

Cosa vedere a Montegranaro

Montegranaro è considerato un paese brutto. E in parte è vero: è cresciuto male, troppo in fretta, senza regole, con fabbriche che si incastrano con le case, palazzi che si affacciano direttamente sulla strada, strade troppo strette, marciapiedi troppo stretti e via discorrendo. Nessuno, o quasi, sospetterebbe che, invece, nasconde cose davvero belle, autentici tesori. Cercando di essere il più breve e analitico possibile, farò un elenco di tutto quello che potrebbe far cambiare idea su Montegranaro e annullare il mito del paese brutto. Cominciamo dal centro e dalle sue bellezze storiche e artistiche, per passare al territorio e alla tradizione sportiva.

Chiesa di San Serafino
 

 

Sorge dove nel medioevo esisteva l’antica chiesa di Santa Margherita, poi inglobata, nel 1246, nel vecchio convento francescano prima che i frati del Santo di Assisi si trasferissero all’interno delle mura. È stata eretta nel 1777 con le elemosine e il lavoro manuale di tutta la comunità cittadina per onorare San Serafino, patrono del paese nato qui nel 1540 e morto ad Ascoli Piceno. La chiesa, eretta a tempo di record che nemmeno i Cinesi moderni potrebbero essere così veloci, presenta un’architettura neoclassica con finiture tipicamente cappuccine, essendo appunto chiesa di un convento dei frati Cappuccini come lo stesso San Serafino era. Gli altari lignei sono ricchissimi di decorazioni preziose, in particolare il tabernacolo laterale destro e quello dell’altare maggiore, e impreziositi da tele di Filippo e Alessandro Ricci. La pala dell’altare maggiore è di Luigi Fontana mentre a sinistra si può ammirare un bellissimo San Lorenzo da Brindisi di Nicola Monti.

Chiesa di San Francesco

 

Edificata nel 1435, anno in cui i Francescani si spostarono dentro le mura, la chiesa di San Francesco si mostra molto spoglia all’interno, ma le pareti sono una piccola pinacoteca di arte marchigiana, tele di autori minori, sconosciuti, ma molto interessanti da un punto di vista artistico. Notevole la tavola dipinta a olio raffigurante la Deposizione di Cristo, opera di Luca di Costantino del XVI secolo e la scultura lignea dell’Immacolata Concezione attribuita alla bottega di Antonio Canova. Spettacolare il portale, opera di scalpellini bresciani, gli stessi che furono autori del portale di San Francesco a Montegiorgio e, sempre di San Francesco, ad Ascoli Piceno (piazza del Popolo). Sopra il portale, finemente decorato con colonnine tornite e animali allegorici, lo stemma pontificio di papa Sisto V che finanziò i lavori di ricostruzione della chiesa dopo un crollo.

 

Cappellina di San Michele Arcangelo


 

Cappellina privata ubicata all’interno di uno dei palazzi nobiliari più importanti del paese, già dimora della famiglia Svampa di cui ricordiamo il Sua Eminenza Domenico Svampa, Cardinale di Bologna che “rischiò” di diventare papa nei primi del ‘900. All’interno della piccola cappella troviamo un affresco trecentesco di fattura fabrianese raffigurante una Madonna in trono con Bambino, dipinto preziosissimo e perfettamente conservato.

Chiesa dei SS.Filippo e Giacomo


 

Già priorale, costruita originalmente poco più a valle e amministrata nel ‘500 da Annibal Caro, letterato noto anche per la traduzione scolastica dell’Eneide, nella forma attuale poggia sopra l’antica ecclesia di Sant’Ugo. Eretta nel 1760, presenta un’architettura barocca preziosissima, con decorazioni pittoree murarie in tempera grassa e alcune tele notevolissime, tra le quali la splendida Circoncisione di Gesù di Federico Barocci, l’esponente più illustre del manierismo italiano. La pala dell’altare maggiore è di Nicola Monti (lo abbiamo giù visto a San Serafino) e raffigura l’Immacolata Concezione mentre quella dell’altare laterale sinistro, raffigurante la Madonna del Carmine, è attribuita a Filippo Ricci (anche lui presente ampliamente a San Serafino). Troviamo anche una bellissima Via Crucis dipinta a olio su tavola e un Sacello Lauretano del XVII secolo.

 

Ecclesia di Sant’Ugo


Le origini di Sant’Ugo si perdono nel tempo e non siamo in grado di stabilirne la data di costruzione. Sappiamo solo che era già presente nell’829, anno in cui figura nel Chronicon Farfense. La sua struttura architettonica molto particolare suggerisce origini non ecclesiastiche, ma nel periodo storico documentato essa era parte di un monastero benedettino, poi divenuto silvestrino con la presenza, appunto, di Sant’Ugo. All’interno diversi affreschi con diverse datazioni, con un cliclo più antico datato 1299, opera del Maestro di Sant’Ugo e importantissimo in quanto precorre lo stile giottesco.

 

Chiesa di San Pietro


Nasce come “cura di anime” nel 1771 a opera della Confraternita del Suffragio che la dona alla Curia di Fermo. Barocca, con una particolarissima pianta ellittica e una volta in camorcanna che imita una cupola, al suo interno presenta due bellissime tele settecentesche di autore ignoto e una tela centrale di Orazio Orazi da Camerino. Interessante la cripta funeraria, visibile al centro del pavimento originale in cotto, rimasta storicamente vuota a causa dell’editto napoleonico che vietò le sepolture in paese prima che il primo curato morisse.

 

Palazzo degli Agostiniani 


 

Sede dell’antico monastero di Sant’Agostino, di cui un’ala era già adibita a “ospitale” nel 1411, fu convertito in ospedale civile nel 1826. Notevole il chiostro, parzialmente conservato nella sua forma seicentesca.

 
 

Palazzi nobiliari


 

Tra i vari palazzi ricordiamo: Palazzo Conventati, Palazzo Cruciani e Palazzo Luciani-Ranier, oltre a Palazzo Svampa. A Villa Luciani troviamo l’omonima costruzione, dimora estiva dei marchesi Luciani-Ranier.

 

Natura e territorio


Montegranaro sorge sulla riva meridionale del Chienti e sul Chienti possiede un bel parco fluviale con al centro un laghetto originato dalla bonifica di una cava. Il parco è deliziosa meta per scampagnate e picnic. L’alveo del fiume è frequentato da pescatori e da cicloamatori. In preparazione diversi percorsi cicloturistici. Nelle campagne montegranaresi, inoltre, sono ancora visibili numerose case di terra cruda, particolarità dell’antica cultura contadina del territorio.

 

Sport

 

Se dici Montegranaro dici pallacanestro. La Sutor, sodalizio sportivo nato nel 1947 a opera del parroco, don Gaetano, e di alcuni cittadini volenterosi come Lelio Di Rosa e Leonello Manzetti, è solo la forma istituzionale di una passione che nasce già negli anni ’30 nel campetto dei Tigli, dietro la chiesa di San Serafino. La leggenda dice che i bambini di Montegranaro, se vedono per la prima volta un pallone, non lo prendono a calci come farebbe normalmente un bambino ma iniziano a palleggiare. La storia del basket montegranarese vede una presenza storica della Sutor nella massima divisione nazionale prima del declino, declino che non ha smorzato una passione ancora viva e forte.

Anche il ciclismo ha una grande tradizione che vede come massimo esponente Michele Gismondi, vicecampione del mondo nel 1959 e storico gregario di Fausto Coppi.