lunedì 29 luglio 2019

AERDORICA, INIZIA ORA LA PARTITA DA VINCERE

Il capogruppo della Lega nord, Sandro Zaffiri, invita tutti a non abbassare la guardia al cospetto di nuovi e decisivi appuntamenti che interessano il futuro dello scalo e della Società entrante.

Comunicato integrale

“E’ già giunto il tempo di riporre le bandiere a festa, perché le sfide che riguardano il destino dell'Aeroporto Raffaello Sanzio di Falconara Marittima e di Aerdorica sono altre, molto impegnative e vanno giocate come una finale”.
Ricorre alla metafora sportiva il capogruppo della Lega nord, Sandro Zaffiri, per descrivere il momento cruciale del passaggio di proprietà di Aerdorica al nuovo socio di maggioranza.
“Occorre archiviare al più presto l’euforia della partita di andata, cioè dopo aver incassato il risultato del salvataggio, ottenuto grazie ai soldi dell’intera comunità marchigiana, per concentrarsi esclusivamente sulla sfida finale. Una sfida che va affrontata tenendo conto delle nuove difficoltà che, in alcuni casi, stanno emergendo in questi giorni e, in altri, sono note da tempo. Mi riferisco, in particolare, alla situazione del personale dichiarato in esubero, rispetto al quale, se non dovesse essere possibile il mantenimento del posto di lavoro, vanno trovate soluzioni di adeguato ricollocamento e rispettose della professionalità acquisita”.
Altro nodo da scogliere al più presto è quello relativo al piano industriale.
“Fin dai tempi in cui si parlava soltanto ipoteticamente di nuovi investitori – rileva Zaffiri – la Lega sosteneva che l’eventuale ingresso avrebbe dovuto essere accompagnato da un piano industriale serio e minuzioso nella descrizione dei rapporti costi/benefici. A quanto pare, però, questo aspetto viene ritenuto, da più parti, come un affare di esclusivo interesse privato, facendo venir improvvisamente meno il ruolo e la valenza pubblica dello scalo”.
“Infine, andrebbe fatta chiarezza sull’intero pacchetto di clausole e accordi di privatizzazione, affinché l’operazione, nel lungo periodo, non rappresenti soltanto un contenitore di vantaggi e profitti per la nuova proprietà, ma possa portare ad uno scalo attivo e funzionante a servizio di tutta la comunità marchigiana”.



Sandro Zaffiri
Capogruppo Lega Nord Consiglio Regionale delle Marche
 


Casa dei piccioni, la ASUR al Comune: disponibili a fare le analisi. Mandateci i campioni.


Lo scorso 25 luglio ho presentato un esposto al Comune di Montegranaro (leggi articolo) e, per conoscenza, alla Prefettura, alla Procura e alla ASUR, per segnalare la situazione della “casa dei piccioni”, un edificio abbandonato in via Garibaldi, a Montegranaro, dove da decenni nidificano centinaia di volatili, diventando un luogo malsano i cui miasmi ammorbano tutto il vicinato a causa della cospicua presenza di guano e di carcasse di animali morti, il tutto semplicemente perché ci sono delle finestre aperte  e i volatili possono accedere liberamente nello stabile per farne luogo perfetto per proliferare.
La situazione è nota da tempo, ma peggiora di anno in anno, come è facile immaginare. In tempi recenti me ne sono occupato insieme a Simone Perticarini, presidente de Il Labirinto, e Andrea Franceschetti, in quel momento presidente di Città Vecchia. Poi, dopo il disimpegno di Franceschetti, tornai sull’argomento col Comitato “Paese Mio”, ottenendo la garanzia, da parte dell’Assessore Roberto Basso e dello stesso Sindaco, Ediana Mancini, che si sarebbe presto intervenuti per ripulire e chiudere le aperture. Questo, però, non è mai accaduto. Ora Franceschetti è Consigliere Comunale e spero in un suo ritorno di interesse per la questione, come spero che sia il Sindaco che l’assessore competente (a quell’incontro c’erano anche l’assessore Beverati e il Vicesindaco Ubaldi) si ricordino delle promesse fatte.
In ogni caso l’esposto sta producendo qualche effetto. La ASUR - Area Vasta 4, con una missiva inviata al Comune di Montegranaro e firmata dal Direttore del Servizio Sanità Animale, Dottor Giuseppe Iacchia, ha dato piena disponibilità a svolgere le analisi su campioni di materiale raccolto in loco per stabilirne la reale pericolosità per la salute. Ma della cosa deve occuparsi il Comune. Quindi ora attendiamo che sia il Comune a muoversi per risolvere questa situazione che sarebbe di facile soluzione, purchè ve ne sia la volontà.

Luca Craia


sabato 27 luglio 2019

Montegranaro: lo Stato c’è


Quando, da bambino, giocavo con le ginocchia sbucciate tra i vicoli del centro storico di Montegranaro, mai avrei immaginato che quelle strade, allora piene di profumi e di vita, piene di umanità, un giorno sarebbero state teatro di scene da cinema, di uomini armati che fanno irruzione in quelle case una volta abitate da gente conosciuta e oggi ruderi pieni di fantasmi e sospetti. Mai avrei immaginato che quegli squarci di cielo, tra un tetto di coppi e l’altro, potessero essere attraversati non più soltanto dalle rondini estive ma da elicotteri in perlustrazione. Mai avrei immaginato il mio quartiere, quello dove sono cresciuto e dove ho imparato a essere uomo, diventare un luogo in cui nidifica e prospera una società fatta di crimini, droga, furti.
Nel momento in cui scrivo non ho idea dei risultati dell’operazione dei carabinieri di ieri, almeno non so cosa hanno trovato, se hanno sequestrato qualcosa o scoperto qualche tipo di traffico. Quello che so è che c’era bisogno di un segnale forte, che Montegranaro aveva la stretta necessità di scrollarsi di dosso quello strato di illegalità, quella sensazione di deriva sociale che sta attanagliando il paese da troppo tempo. I Carabinieri, ieri, hanno ribadito che c’è uno Stato, che non esistono zone franche, che non ci sono spazi in cui si possa delinquere, aree di degrado destinate, sacche sociali in cui rifugiare il crimine.
Non basta, questo è sicuro. Purtroppo in Italia serve un sistema normativo più semplice, meno bizantino, con regole certe e pene certe, un sistema che punisca, reprima e prevenga. Ma serve anche un cambio di mentalità, perché il garantismo che fin qui ha dettato le regole, oggi purtroppo non funziona più. Oggi la società ha necessità di difendersi da un sistema criminale diffuso e capillare che è estremamente distante da quello fin qui conosciuto. Servono strumenti legislativi e operativi nuovi ed efficaci, in modo che le Forze dell’Ordine, dopo sforzi grandi e importanti come quello di ieri, possano anche vederne i risultati e non trovarsi criminali liberi in strada, magari di accoltellare un carabiniere.
E qui serve un impegno politico, serve smettere coi proclami e cominciare a legiferare, riformare, cambiare il sistema. E serve una presa di responsabilità di tutte le forze politiche, anche di quelle progressiste, che smettano anche loro con gli slogan e comincino a capire cosa serve veramente. Quello che è accaduto ieri a Montegranaro serve senz’altro, ma occorre molto di più, e questo di più tocca alla politica.

Luca Craia