mercoledì 26 giugno 2019

Ustica: 39 anni di silenzi e di dignità italiana calpestata.


81 morti in guerra in tempo di pace. 39 anni di silenzi assordanti, di muri di gomma (come il film di Marco Risi), di dignità italiana calpestata da presunti Paesi amici, alleati economici e militari. Si sa quasi tutto di quanto accadde nei cieli italiani: si sa che c’erano aerei militari americani e francesi, forse all’inseguimento di aerei libici, si sa che l’aereo è stato abbattuto da un missile, che non c’è stato alcun guasto; si sa che ci sono stati tentativi di depistaggio, di insabbiamento delle prove; soprattutto si sa che non sappiamo il perché di quelle 81 vittime innocenti, né sappiamo di chi sia la responsabilità di quanto accaduto.
Sono passati 39 lunghi anni, ci sono state inchieste, rogatorie, indagini. Ma i Paesi che sappiamo per certo siano coinvolti in questa orrenda vicenda non hanno mai scoperto le carte, non hanno mai voluto che si sapesse cosa è successo veramente, perché è successo, chi ha sparato quel missile e contro cosa è stato sparato. USA  e Francia, quella Francia che si permette ancora di dare giudizi sprezzanti sull’Italia e sul Popolo Italiano, non ci hanno mai voluto dire la verità.
E questo è un fatto gravissimo, è un affronto alle vittime e alle famiglie delle vittime, che hanno il totale e pieno diritto di conoscere tutta, ma proprio tutta la verità, il perché i loro cari sono stati massacrati in un modo che nemmeno in guerra sarebbe ammissibile, ma il 27 giugno 1980 non c’era la guerra o, almeno, non ufficialmente.
Ma l’affronto è inaccettabile nei confronti dell’Italia e del Popolo Italiano. Perchè non è accettabile che Paesi nostri partner, alleati, amici abbiano così scarsa considerazione della nostra dignità di Paese e di Popolo. È inaccettabile che la politica italiana, in 39 anni, non sia stata capace di far valer il diritto a essere rispettati, il diritto ad avere riconosciuta la nostra dignità, calpestata dai silenzi, dai depistaggi, dal muro di gomme eretto prima di tutto in patria per tutelare interessi e segreti inconfessabili.
Domani ci sarà la solita giostra di celebrazioni, di dichiarazioni, di gente in cravatta che, con la faccia triste di circostanza, farà discorsi banali e retorici, di circostanza. Io mi auguro che qualcuno, nel Governo, abbia il coraggio di puntare i piedi e chiedere che finalmente si faccia chiarezza, che si dica le verità. Di chiedere rispetto per le vittime. Rispetto per le famiglie delle vittime. Rispetto per gli Italiani.

Luca Craia


Il povero Morgan, rivoluzionario bohemien, uomo del suo tempo di finti eroi.


Marco Castoldi è sicuramente geniale. Il suo genio, però, ce lo ha fatto conoscere come Morgan. Musicista eclettico, polistrumentista virtuoso, dotato di grandi spunti intellettuali (quando è lucido, ma anche quando non lo è) e di una solida base culturale, non solo musicale. Morgan ha sempre vissuto di eccessi, e questi eccessi lo hanno portato a un matrimonio con una persona eccessiva quanto lui se non di più, e a tutti i guai che ne sono conseguiti, ultimo la perdita della sua abitazione, pignorata perché non pagava gli alimenti alla moglie miliardaria.
Un sacco di clamore per lo sfratto di Castoldi, con la stampa italiana pronta a eleggerlo a paladino della giustizia contro non si sa bene quale ingiustizia. Perché, vedete, questo ennesimo paladino degli ideali progressisti e umanitari, potrebbe essere anch’egli miliardario, ma non lo è perché i soldi deve esserseli bruciati tutti, come non lo so, anche se posso immaginarlo. Si definisce l’ultimo bohemien in un paese di burocrati, e forse ha ragione. Solo che un bohemien non ha nulla di eroico, non conduce nessuna battaglia come invece ritiene di fare Marchetto nostro.
La boheme è uno stile di vita, un modo di essere artisti a tutto tondo, anche nei piccoli gesti, una scelta di povertà volontaria, di dedizione a sistemi di estraniazione, al sesso. Tutto questo è molto artistico ma sicuramente non eroico.
Vogliono farci vedere in Morgan una vittima della società, un eroe anticonformista dell’intellettualismo di sinistra, e ci sta tutto meno che l’eroe. Morgan incarna in un certo modo una parte del mondo culturale che gravita intorno alla sinistra, una parte dedita all’arte ma anche al vizio. Badate bene, non lo sto condannando, ci mancherebbe. Dico solo che non dovrebbero darcelo come esempio.
Invece è in televisione costantemente, e sui giornali non si è persa l’occasione di farcelo vedere nel suo momento intimamente più basso degli ultimi periodi, quando lo hanno cacciato di casa. Gli auguro ogni bene, ma non mi commuovo, né vedo in tutto ciò qualcosa di eroico. Morgan vive delle sue scelte e delle sue scelte è vittima. Tutto questo non lo fa paladino di niente, nemmeno di se stesso. Cerchiamo di essere chiari almeno su questo.

Luca Craia

martedì 25 giugno 2019

Onicotecnica: approvata con larga maggioranza quest'oggi in Aula l’atto presentato dal consigliere regionale Marzia Malaigia, Lega Marche


Comunicato integrale

"Per onicotecnica – spiega la Malaigia-  intendiamo la “specialità di ricostruzione delle unghie e nell’applicazione di quelle artificiali principalmente per finalità estetiche". Ho presentato quest'atto sollecitata dai tanti professionisti di questo settore, stanchi di essere alle prese con una concorrenza fatta nella maggior parte dei casi da persone prive di formazione, che abusano e si improvvisana all'altezza di questa mansione.
Un fenomeno questo – continua il consigliere -  purtroppo molto diffuso anche a causa dell'assenza di una normativa specifica che riconosca a livello nazionale questa professione. Attività come queste, “ormai di enorme sviluppo” - ha ricordato la Malaigia -  richiedono previsioni normative omogenee tra le regioni e che assicurino comunque il contrasto all’emergere di fenomeni di concorrenza sleale, anche e soprattutto a tutela dei consumatori. La Giunta con quest'atto è così impegnata ad attivarsi nei confronti di Governo e Parlamento (anche sollecitando l’approvazione di proposte di legge già presentate a livello nazionale), per arrivare a una riforma della legge sulla professione di estetista, introducendo la disciplina dell’onicotecnico, prevedendo percorsi formativi integrati.
Si impegna tra l'altro  l’esecutivo a valutare l’opportunità di “disciplinare la qualifica” di onicotecnico, nel rispetto delle competenze della Regione, anche con “opportune modifiche” al repertorio regionale delle figure professionali previste nella normativa.
Un atto importante – continua la Malaigia -  che andrà ad incidere positivamente anche nel campo medico sanitario, ove  negli ultimi anni oncologi e psicologi hanno riscontratto l'impatto positivo che l'estetica ha sul malato. Il paziente oncologico necessita di risposte a 360 gradi ed in questo è fondamentale poter rispondere alle esigenze dal punto di vista estetico con operatori estetici  professionisti formati per acquisire le conoscenze anche sugli effetti collaterali e interazioni dei prodoti usati sulla terapia.
Ho molto apprezzato – conclude la Malaigia, la posizione espressa dallo stesso Assessore Bravi nel sostenere la necessità di una normativa specifica in questo campo, anche sollecitando il Governo e il Parlamento in sede di Conferenza Stato – Regioni ad un puntuale e preciso aggiornamento delle attività afferenti l'estetica.