venerdì 28 giugno 2019

Veregra Street: Sant’Ugo aperta anche questo fine settimana.

Continua l’impegno dei volontari di Arkeo per rendere fruibile l’Ecclesia di Sant’Ugo di Montegranaro, chiesa antichissima e testimonianza preziosissima di storia e arte del nostro territorio. Pur sapendo che lo scenario del Veregra Street Festival non è esattamente il contesto esatto in cui inserire questo genere di fruizione culturale, Arkeo ritiene che ogni occasione per far conoscere questo importantissimo pezzo di patrimonio, riportato alla luce e reso visitabile, anche con investimenti economici e grandi sacrifici, proprio dall’Associazione dopo anni di oblio, sia importante. Per questo l’ecclesia sarà aperta al pubblico, in maniera del tutto gratuita e con il supporto informativo degli stessi volontari, anche oggi e domani, con orario 21.00 – 23.30. Un’ulteriore occasione per conoscere questo luogo spettacolare o per visitarlo di nuovo.

Luca Craia

Ladri di bambini, il regno di Mammona.

Un’epoca di barbarie, di uomini malvagi, l’epoca di Mammona e del male che domina travestito da angelo sorridente. Credo che i fatti di Reggio Emilia siano l’esatto resoconto di come il male stia dominando il mondo. Non parlo del male fantomatico delle presunte cerchie di potenti, dei complotti sinarchici usati a spiegazione del verticale declino della civiltà occidentale, dei disegni economici volti al dominio della Terra. Parlo del male assoluto, quello che esiste in ogni uomo e che oggi si manifesta con tutta la sua potenza ancorché mimetizzato tra i costrutti buonisti con cui oramai ci sciacquiamo le coscienze nella nostra ricerca di autoassolvimento.
Quando l’essere umano non ha più scrupolo nemmeno di toccare e fare male alle creature più indifese, a coloro a cui lasceremo il mondo, a chi dovremmo proteggere più di ogni altra cosa, l’indicatore del male sta segnando il punto massimo, è nella barra rossa, siamo al limite. Alle storie di pedofilia siamo quasi abituati, e anche questo è un brutto segnale. Ma vedere organizzazioni a tutti gli effetti malavitose muoversi nell’ambito dell’infanzia per lucro è qualcosa di sostanzialmente inedito, specie quando ci si muove con l’aspetto angelico di un’organizzazione di volontariato o di politici sedicenti progressisti, pacifisti, con la faccia buona.
Storie di violenza inaudita, violenza pura, lavaggi del cervello, memorie artificiali indotte nelle menti dei piccoli, documentazioni falsificate per sottrarre i bambini alle proprie famiglie. Sindaci, assistenti sociali, volontari, tutti facilmente immaginabili con il loro aspetto rassicurante, con il loro sorriso tranquillizzante. Dietro quel sorriso, il male, quello puro, quello che non ha scrupolo alcuno tanto da rubare letteralmente i figli ai genitori, da creare danni presumibilmente irreversibili alle menti dei piccoli. Non c’è sangue in questa storia, ma c’è una violenza assoluta, sorda, inesorabile.
E il danno grande, poi, arriva a segnare la nostra sicurezza, la nostra fiducia nelle istituzioni, la nostra stessa appartenenza a una società in cui non si può più avere fiducia, bisogna essere guardinghi perché anche un assistente sociale può farti del male, anche un operatore sociale può distruggere la tua famiglia, la tua vita.
Credo sia la storia più brutta che si sia conosciuta in questi tempi di storie bruttissime. È il punto minimo a cui la nostra cosiddetta civiltà è giunta, alla ricerca spasmodica del benessere, nell’adorazione assoluta di Mammona. È un punto forse irreversibile. Interroghiamoci su come ci siamo arrivati.

Luca Craia


giovedì 27 giugno 2019

La Capitana e i suoi fan. Quando le leggi non le rispetta nemmeno il potere legislativo.



La “Capitana”, la signorina Carola Rackete, esponente della buona borghesia tedesca e tutta dedita al prossimo, salvaguardando il capitale di famiglia, ben inteso, ha inequivocabilmente violato la legge italiana. Questo lo capisce anche un bambino, persino quelli del PD potrebbero riuscire a capirlo. Ora, che si voglia enfatizzare il gesto e dargli una connotazione eroica che non c’è ma che fa comodo politicamente, posso anche capirlo. Rimane però il fatto che la signorina suddetta ha violato la legge italiana. Come fa un Parlamentare italiano, nell’esercizio delle sue funzioni, quindi nello svolgimento del suo ruolo istituzionale di pubblico ufficiale, esercitante il potere legislativo, mica sgranocchiando noccioline, a mettersi dalla parte di chi viola la legge del suo Paese?
Penso sia ora di scindere le questioni, altrimenti non ci tiriamo fuori le gambe. Da una parte c’è della povera gente, che seriamente scappa da situazioni difficili, quando non la guerra, comunque fame, miseria, malattie; dall’altra ci sono persone che sfruttano tutto questo a proprio favore, vuoi economicamente, vuoi politicamente. Siamo di fronte a un evidente sfruttamento della disperazione e, se questo sfruttamento è palese nell’organizzazione delle tratte, comincia a diventare acclarata anche in chi svolge funzione di soccorso senza alcun mandato ufficiale, senza alcuna autorità, mettendosi in mare al solo scopo di pescare esseri umani, possibilmente prima che affoghino. E se i primi hanno un ritorno economico inequivocabile, è inequivocabile il ritorno politico per i secondi, fermo restando che c’è anche un guadagno. Tutto questo sulla pelle della povera gente, col plauso di parti politiche ben precise che, o non capiscono, o sono complici. Tutto questo è spaventoso.
Tornando alla Capitana, la signorina Rackete ha deliberatamente messo a rischio la vita dei suoi passeggeri ingaggiando uno scontro politico ma anche fisico con le autorità italiane. Non è successo nulla di grave, ma il rischio che potesse capitare un incidente al largo di Lampedusa è stato serio e, se fosse capitato, la responsabilità sarebbe stata esclusivamente della Capitana. Parliamo di responsabilità oggettiva, perché quella morale grava su chi, da lontano, plaudiva alle gesta dell’impavida piccola borghese tedesca. A me pare un cortocircuito ideologico molto interessante. E preoccupante.

Luca Craia