lunedì 17 settembre 2018

Arkeo apre Sant’Ugo per la Giornata Europea del Patrimonio.


Istituita fin dal 1991 per iniziativa del Consiglio d’Europa e della Commissione Europea, le Giornate del Patrimonio sono un momento molto alto e partecipato della vita culturale europea, nel quale si può avere accesso a tantissime iniziative e luoghi della cultura, sia statali che privati e sia per iniziativa di Enti e Istituzioni che di Associazioni e privati.
L’associazione montegranarese Arkeo, che da anni custodisce, studia e promuove il patrimonio culturale cittadino (e non solo) e che ha cura delle aperture e della custodia dell’Ecclesia di Sant’Ugo, a aderito all’iniziativa istituendo un’apertura straordinaria del sito più importante di Montegranaro per domenica 23 settembre 2018, con orario 16.30 – 19.30. È anche la prima apertura stagionale dell’antica chiesa dopo la pausa estiva. Da qui si proseguirà con le aperture mensili ordinarie.
Anche questa è un’occasione per visitare uno dei luoghi più belli e importanti del Piceno.

Luca Craia


Primo giorno di scuola a Montegranaro: traffico il tilt.


Venti minuti per arrivare da San Liborio alla fine di via Veregrense, a Montegranaro, stamattina all’ora di punta. Col trasferimento dell’intera scuola di Santa Maria a San Liborio ci si aspettava qualche problema di traffico, tanto che l’assessore competente, Roberto Basso, aveva predisposto un piano del traffico da lui stesso elaborato. Ma stamattina, da poco prima delle 8, si è verificato quello che si temeva: traffico in tilt, paese bloccato, gente imbufalita e concerti ci clacson. Forse si è sottovalutato il rischio.

Luca Craia





domenica 16 settembre 2018

Salvini all'Hotel House: qua servono le ruspe

Si sta concludendo in questi momenti la visita ufficiale del Ministro dell'Interno italiano, Matteo Salvini all'Hotel House di Porto Recanati. Salvini è voluto tornare ancora una volta, e questa volta in veste di Ministro, per verificare la situazione di questa polveriera di degrado e criminalità incastrata come un brutto male sulla costa marchigiana.
Salvini si è fatto spiegare dalle autorità presenti la reale situazione del palazzone e di quanto vi avviene all'interno. Una situazione che sembra davvero irrisolvibile perché ci sono oltre due milioni di Euro di debito ascritto alla personalità giuridica del condominio, un debito che è impensabile poter esigere. Per questo motivo, anche nell'ipotesi che i condomini improvvisamente ricominciassero a pagare le proprie quote condominiali, queste verrebbero immediatamente sequestrate dai creditori e non potrebbero riportare in alcun modo la situazione alla normalità.
Per il resto la questione è nota: criminalità, degrado, una sacca di illegalità intoccabile all'interno delle civilissime Marche. Una situazione che sembra poter avere un'unica soluzione, almeno secondo la prima estemporanea valutazione del Ministro che ha dichiarato ai presenti, dandosi appuntamento in maniera istituzionale al più presto: " qua ci vogliono le ruspe".

Luca Craia 

sabato 15 settembre 2018

Centro storico: integrazione e ghettizzazione. I dati della popolazione nel castello montegranarese.

Sono 730 gli abitanti del centro storico di Montegranaro, almeno secondo l’Anagrafe al 31/12/2017. Di questi, IL 27,81% sono stranieri, ossia 203 persone, di cui 148 provenienti dal Marocco. Questi i dati ufficiali, ma sappiamo bene che, oltre alle persone regolarmente iscritte all’anagrafe, ce ne sono tantissime che non lo sono, sia perché in residenza temporanea, sia perché clandestini. Il numero di queste persone è ovviamente impossibile da stimare, ma la cosa certa è che sono davvero tante, e l’impressione è che il loro numero possa eguagliare se non superare quello degli Italiani.
Il quartiere si sta evidentemente trasformando in un ghetto per stranieri, e questo è un problema serio che va affrontato seriamente. Se nei primi anni di immigrazione la convivenza è stata pacifica e collaborativa, col tempo la situazione è venuta via via deteriorandosi. Il motivo è semplice: i primi venuti erano motivati dalla ricerca del lavoro e dal desiderio di miglioramento delle proprie condizioni di vita. Con la crisi economica e la conseguente perdita di posti di lavoro, molte di queste persone se ne sono andate e sono state spesso sostituite da altre con situazioni diverse e, in alcuni casi, con vite al di fuori della legalità. Tutto questo ha ovviamente deteriorato i rapporti, creando situazioni tese che sono andate a creare problemi anche e soprattutto a quegli stranieri di prima ondata che avevano trovato un sistema di integrazione tutto sommato efficiente.
È logico, quindi, che ogni politica futura debba evitare di aggravare la ghettizzazione del quartiere. Il recupero urbanistico é basilare: il crollo dei valori immobiliari favorisce l'inserimento di persone in situazioni di disagio e a rischio criminalità.  Inoltre la presenza di numerosi alloggi popolari ancora da assegnare è fonte di preoccupazione perché, coi regolamenti attuali, essi saranno presumibilmente affidati a stranieri. Ecco quindi la necessità di mettere mano ai regolamenti.
È inoltre fondamentale instaurare forme di controllo per limitare l’incidenza della criminalità che, purtroppo, vede gli stranieri protagonisti. Per questo è auspicabile che si favorisca la nascita di una forma di controllo di vicinato che, comunque, deve essere pilotata e controllata a sua volta istituzionalmente. L’istituzione di una zona a traffico limitato per i residenti, con varchi controllati tramite telecamere, può favorire il processo. In ogni caso, servono un progetto complessivo e investimenti corposi, anche diluiti nel tempo.

Luca Craia