venerdì 2 febbraio 2018

Campagna elettorale per perdere. Non vuole vincere nessuno. Brutto segno.



È preoccupante. Significa, forse, che la situazione è talmente drammatica che nessuno vuole prendersi la briga (e la responsabilità) di risolverla. Stiamo assistendo a una campagna elettorale mai vista prima, in cui la cosa più evidente è la gara a perdere voti anziché guadagnarli. Il Pd ormai è specializzato in spettacolini grotteschi in cui mostrare il peggio della politica italiana. Nel contempo Berlusconi non ha capito che gli Italiani hanno capito che è un frescone. Salvini non perde occasione per ricordarci la scarsa qualità umana e intellettiva che sta alla base del suo movimento, la Meloni fa concorrenza a Maria De Filippi sul piano delle iniziative strappalacrime, i Cinquestelle non smettono di confonderci le idee tra grandi uscite democratiche e comportamenti dittatoriali interni. Insomma, c’è da rimpiangere Cicciolina.
Andando al locale, poi, l’impegno a perdere voti è evidentissimo: il centro destra candida gente scollegata dal territorio dei collegi, il Pd si sbriciola sui giochi di potere e ricandida personaggi che, nella migliore delle ipotesi, non hanno fatto nulla di buono e, nella peggiore, hanno fatto danni seri. Salvini si impegna alla grande a perdere i voti dei moderati tornando a cavalcare la parte più becera del problema immigrazione; eppure, su questo tema, potrebbe vincere a mani basse. Non vuole vincere nessuno.
E probabilmente non vincerà nessuno, programmando l’inciucione già da ora. Procedendo così è molto probabile che nessuno avrà i numeri per governare da solo, quindi sarà obbligatorio fare alleanze, giochetti, manovre più o meno velate che porteranno a un governo di solidarietà nazionale o una roba di questo tipo, dove ci saranno tutti o quasi e col quale porteranno definitivamente alla rovina questo Paese che, fino a trent’anni fa, non avrebbe mai immaginati di dover fare questa brutta fine.

Luca Craia

giovedì 1 febbraio 2018

Sondaggio sulla racconta differenziata a Montegranaro.



Nel dibattito in corso sulla gestione della raccolta differenziata a Montegranaro, in cui si stanno confrontando le forze politiche non senza polemiche piuttosto accese, inseriamo la possibilità data ai cittadini di dire la propria opinione tramite un sondaggio pubblicato sulla pagina Facebook de L’Ape Ronza. Il sondaggio, al contrario dello stesso tipo di indagine già proposto dal nostro blog, stavolta richiede il possesso di un profilo Facebook, quindi i votanti sono identificati. La domanda è essenziale, come previsto dal sistema di sondaggi creato dal social network, ed è la seguente: “sei soddisfatto della gestione della raccolta rifiuti a Montegranaro?”, con due opzioni: semplicemente sì o no. Il sondaggio sarà online per sei giorni. Per votare cliccare qui sotto (solo per iscritti a Facebook).

Luca Craia

La risposta di Gastone Gismondi alla nota stampa di Roberto Basso sullo sciopero rifiuti



Comunicato integrale

L’assessore Basso è senz’altro un ingegnere, ma di finanza e di cosa pubblica, o sa poco niente, o è palesemente in malafede. Su quest’ultimo aspetto mi rifaccio alle molte domande e alle poche risposte poste già in sede di aggiudicazione dell’appalto, quando non si riusciva a capire il ritardo per l’assegnazione dello stesso. Che ci si occupi di denaro pubblico, non significa che non essendo il tuo, non importa come lo si spende, il fatto che i pagamenti delle fatture avvengono con una media ben inferiore a quanto contrattualmente stabilito, non significa essere bravi, significa non avere una cultura commerciale, significa essere lontani dal modus operandi di tanta parte della città impegnata ogni giorno nell’artigianato e nell’industria, ma anche della gente che amministra i propri denari. Evidentemente è cosa diversa amministrare i soldi di tutti.
La tabellina pubblicata dall’assessore non va letta solo nel globale, per esempio nel mese di agosto in 16 giorni sono state pagate due fatture. Come mai questo regalo? Se una azienda che riscuote i crediti prima del previsto, incassa dalla vendita del riciclato, non riesce a far fronte agli stipendi bisogna leggere magari nei bilanci della società qual è il problema, e nello stesso tempo verificare le polizze fideiussorie se ci sono, perché potrebbe verificarsi il collasso del sistema e per il comune, e soprattutto per le famiglie, sarebbe un problema piuttosto grave.
Quanto alla politicizzazione della lotta sindacale, che dire, è vero che la Camusso non vede di buon occhio Renzi, e credo abbia le sue buone ragioni, ma oltre questo va ricordato all’assessore, che evidentemente non ha il problema del fine mese, i dipendenti ( che svolgono un lavoro per il comune) hanno la necessità di essere pagati se possibile anche in anticipo come fa il comune con la ditta perche anche i dipendenti hanno le bollette da pagare i mutui, i figli, la scuola, la loro vita. Sarebbe bello che l’assessore si ponga al fianco di chi lavora, magari per vedere se gli straordinari vengono pagati, se i dipendenti sono stati mai posti difronte alla possibilità di essere trasferiti, in altri comuni ove la ditta svolge le proprie attività, se i termini contrattuali sono pienamente rispettati, se sussistono ancora le condizioni della gara di appalto.
Pongo anche in evidenza che maggiore verifica del servizio porterebbe alla luce discrepanze piuttosto eclatanti della differenziazione dei condomini, con quella delle singole famiglie. Inoltre la forte presenza di contenitori nelle ore notturne credo stia alimentando un forte aumento della presenza di ratti. Traspare con una certa evidenza che i dipendenti saranno lasciati in balia di loro stessi, e probabilmente a pena di trasferimenti saranno posti al silenzio. la città non potrà contare su un miglioramento del servizio che apparentemente ha già raggiunto il suo culmine. Tutti i dipendenti nessuno escluso, alcuni anche piangendo, hanno posto alla mia attenzione le loro problematiche, e anche se alla fine disdiranno lo sciopero del 5 febbraio, rimane comunque un disagio al quale bisogna dare una risposta in termini politici, e non con le tabelline.

Gastone Gismondi